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Usa, Speranza e Provenzano a Chicago per intercettare il "vento" di Kamala Harris

Dario Martini

Gli «italian boys» di Kamala pubblicano felici sui loro profili social le foto della loro partecipazione alla convention di Chicago dove la Harris è stata incoronata candidata dei Democratici. Peppe Provenzano e Roberto Speranza, il responsabile esteri della segreteria del Pd e l’ex ministro della Salute di Conte e Draghi, sono gli emissari di Elly Schlein in terra d’America. «Mr mascherina» (quella contro del Covid, ovviamente) si fa immortalare sorridente insieme all’ex speaker del Congresso Nancy Pelosi e mostra entusiasta un cartello con la scritta «Kamala», ma viene immediatamente subissato di post che lo invitano a restare negli Stati Uniti.

Provenzano, invece, lancia un monito a tutti i progressisti italiani, affinché la «lezione» che arriva dalla "Città del vento" non vada sprecata: «Si vince se si è uniti».
Tradotto: importiamo il modello Harris-Walz anche in Italia. Poco importa se i Democratici americani siano un partito unico, mentre il campo larghissimo italiano vada da Renzi a Ilaria Salis passando per Giuseppe Conte e Carlo Calenda. Poco importa anche che i Dem statunitensi si siano mostrati tutt’altro che uniti in questa campagna elettorale, con un estenuante braccio di ferro per convincere Joe Biden a farsi da parte, con la coppia Barack-Michelle Obama che fino all’ultimo ha provato ad impedire la candidatura della Harris.

  

Per Provenzano, intervistato da la Repubblica, America e Italia sono le due facce della stessa medaglia, non c’è alcuna differenza tra la destra americana e quella italiana. «Bisogna batterle sul terreno sociale». E aggiunge: «Dobbiamo puntare sulla coalizione, cercare l’unità più ampia ma con un messaggio politico chiaro, che risponda alle esigenze concrete di chi fatica».

Dall’Italia arrivano anche i complimenti e il supporto della leader. Elly Schlein è certa che il vento di Kamala spazzerà via Trump, per poi soffiare forte anche nelle vele dei Dem italiani. «Accettando la nomination ha fatto un discorso denso di valori e prospettiva - scrive la segretaria su Instagram Sul diritto alle cure, allo studio, alla casa, al lavoro e a una paga dignitosa. Sulla responsabilità collettiva di fare qualcosa per combattere le ingiustizie. È la persona più qualificata per essere la prossima presidente, ha saputo riaccendere la speranza e riaprire la partita contro la paura e l’odio di Trump, che vuole solo dividere. Forza Kamala, anche il Partito democratico ti sostiene in questa sfida cruciale!».

L’odio contro il sorriso. È questa la narrazione della sinistra. Sembra che gli spari di Butler non siano mai esistiti. Che il 13 luglio scorso a rischiare la vita mentre parlava ad un comizio non sia mai stato Trump. No, Donald è «aggressivo e rancoroso», sostiene Laura Boldrini. Probabilmente la speranza del Pd è di tornare indietro di vent’anni. Quando Walter Veltroni intuì davvero che il vento era cambiato. Era il 2006 (George W. Bush aveva appena perso le elezioni di midterm), quando scrisse: «Vorrei la pelle nera, come Barack Obama».