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M5s, via al piano Dibba. Riunione segreta a Roma: Grillo prepara il "vaffa" a Conte

Edoardo Sirignano
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Altro che resa. Grillo prepara il «Vaffa» a Conte e parte col piano b o meglio con quello «Dibba». Il ritorno dell’intramontabile Di Battista, tra i Meet Up, sembra essere assodato. La raccolta firme per lo Stato di Palestina, d’altronde, era già un chiaro segnale a riguardo. La fumata bianca, comunque, sarebbe arrivata dopo l’ultimo post di Beppe, particolarmente apprezzato dal fedele Alessandro. Secondo rumors a 5 Stelle, non vedeva l’ora che si arrivasse allo scontro totale. Motivo per cui mette in pausa i reportage per il mondo e chiama l’ex mentore.

Tra i due una telefonata, durata circa due ore. Sconosciuti i contenuti del colloquio. I due, comunque, si sarebbero dati appuntamento per venerdì a Riva Ligure, dove l’ex parlamentare presenterà un libro. Il dormiente Dibba, intanto, come prima azione da futuro leader, effettua uno scambio di battute con l’amica Virginia. L’ex fascia tricolore della capitale gli avrebbe garantito il massimo supporto, pur di sbarazzarsi di chi le ha tolto la scena. Qualcuno già parla di nuovo tandem. I due, intanto, si sarebbero attivati per dare il massimo apporto al fondatore affinché porti a compimento la sua rivoluzione. Nella serata di martedì, si sarebbe tenuta una cena segretissima in un noto ristorante romano. Non ci sono scatti della tavolata, ma alcuni camerieri dicono di aver intravisto diversi big della galassia pentastellata. Tra questi l’ex ministra per il Sud Barbara Lezzi e Nicola Morra, già a capo della Commissione parlamentare Antimafia.

 

Nulla di nuovo, considerando che, insieme ad altri ex 11 onorevoli, tra cui Emanuele Dessì, Elio Lannutti e Simona Suriano, era stato tra i firmatari di un recente documento anti-Conte. In tal senso, pronto a dare un contributo anche Danilo Toninelli, tra i primi a manifestare solidarietà verso Beppe. L’ex ministro alle Infrastrutture vorrebbe sfruttare la sua popolarità social per prendersi la personale rivincita contro chi non l’ha riconfermato a Palazzo Chigi. Novità dell’agàpe romana, invece, sarebbe stata la disponibilità a spendersi in prima persona per il nuovo progetto da parte di Enrica Sabatini, Lady Rousseu. Il marito Davide Casaleggio, d’altronde, non si è mai trovato più di tanto col legale pugliese e non vede l’ora di tornare in campo con la sua amata piattaforma. Progetto che avrebbe entusiasmato altri due pentastellati delle origini.

Stiamo parlando di Sabrina Pignedoli, europarlamentare uscente, da sempre pupilla dell’Elevato e Carlo Sibilia, ex sottosegretario all’Interno, che guarda caso il 1 settembre sarà a Cervinara, in Irpinia, per un convegno con Di Battista. Dovrebbe, per i più, fare da contraltare, in Campania, al nuovo asse Gubitosa-Fico. L’ex presidente della Camera, infatti, è tra i pochissimi della prima ora ad aver dato disponibilità per il partito di Conte. Robertone, infatti, ha una sola priorità: prendere il posto di De Luca a Palazzo Santa Lucia, al massimo quello di Manfredi a Palazzo San Giacomo. Obiettivi raggiungibili, considerando la recente spartizione delle Regioni in ottica campo largo, ma non facilmente praticabili, se a dare le carte è un furbone come l’avvocato pugliese.

 

Non si sbilanciano, invece, l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino, così come la vice di Conte Paola Taverna. Alla prima non conviene esporsi, considerando i suoi problemi con la giustizia, mentre la seconda non esclude un futuro col centrodestra di governo. Quest’ultima, circa una settimana fa, avrebbe incontrato l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede, oggi componente del consiglio della giustizia tributaria. Quest’ultimo, potendo contare su un’amicizia decennale col Dibba, vorrebbe tornare a essere protagonista nella vecchia casa. Una cosa è certa, il M5S è più diviso che mai. La scissione è dietro l’angolo. Non è che detto che, già prima dell’assemblea di ottobre, da una parte ci troveremo i «grillini» con lo storico a simbolo a cinque stelle, che il fondatore non intende mollare per alcuna ragione al mondo e dall’altra i nuovi contini, i sostenitori dell’ex premier, che immaginano un partito di governo, protagonista nell’Ulivo 2.0 made in Bettini.

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