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Compagni odiatori, assalto a Boldi. Gasparri contro Giannini: "Fa la morale e poi..."

Edoardo Sirignano
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I social dovrebbero avvicinare e mettere in relazione persone con culture e storie differenti, dando loro la possibilità di esprimersi, confrontarsi e stringere legami. Un intento, però, che si scontra con la presenza degli hater, di quei leoni da tastiera che si contraddistinguono per un atteggiamento aggressivo, accusatorio e talvolta vessatorio nei confronti di chi la pensa in modo diverso da loro. Campioni, in tal senso, i soliti compagni, che non vanno in ferie neanche nell’agosto più caldo di sempre pur di trovare il cosiddetto pelo nell’uovo.

 

Ultima vittima del tritacarne progressista il solito generale Roberto Vannacci, preso stavolta di mira per un video in cui, commentando la deturpazione del murale dedicato alla pallavolista Egonu, spiegava come chi «ha i tratti somatici tipici del centro Africa non rappresenta la stragrande maggioranza degli italiani». Pur trattandosi di un’esternazione abbastanza scontata e banale, come la cicca in un prato arido, incendia gli animi di chi, essendo privo di argomenti, deve aggrapparsi a tutto. Pesantissime, dunque, le bordate verso il neo eletto europarlamentare del Carroccio. C’è chi addirittura lo accusa di istigazione all’odio.

Il generale, però, non è l’unico a essere massacrato dai progressisti. Stessa sorte è toccata al comico Massimo Boldi, finito nel mirino per un semplice post di auguri alla premier, in cui metteva in rilievo come il Paese stesse cambiando in meglio. Basta qualche parola sull’andamento generale per far dimenticare l’amatissimo comico e farlo diventare il bersaglio, che non ti aspetti. «Ti serve un posto in Rai?», sottolinea uno dei tanti commentatori, prima di scatenare una violenta pioggia di insulti. La stessa, d’altronde, con cui si era dovuta confrontare la premier Meloni dopo aver pubblicato uno scatto in cui la si vede giocare con la figlia. Ecco perché a difendere Cipollino è proprio Giorgia di Palazzo Chigi, stanca di vedere insultato chiunque parli bene del suo esecutivo: «È triste constatare – scrive in un post Instagram - come, nel mondo degli odiatori di professione, un semplice commento di auguri possa scatenare insulti di massa e offese gratuite».

 

C’è chi, dunque, come la deputata di Forza Italia Rita Dalla Chiesa parla di «inutile odio», richiamando a quanto prima aveva detto Vannacci. Se i compagni non lasciano passare nulla alla controparte, fanno finta di niente quando a commettere lo scivolone è uno dei loro. È il caso, ad esempio, del giornalista Massimo Giannini, che, come sottolineato in un tweet del capogruppo di Fi in Senato Maurizio Gasparri, confonde la fascia tricolore di Barcellona Ada Colau con quella di Parigi. Errore che porta l’azzurro a dare del «somaro», dell’«ignorante» e del «presuntuoso» all’ex direttore de «La Stampa».

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