chiusi i giochi delle polemiche

L'Italia olimpica trionfa in Francia, il governo festeggia e la sinistra rosica

Luigi Frasca

È finita. L’Olimpiade disastrosa di Macron è giunta all’epilogo e l’Italia, nonostante tutti i disagi, è riuscita a eguagliare le medaglie di Tokyo ma con più ori. Invece di esultare però c’è chi ha preferito fare polemica confondendo le posizioni di Vannacci, che ancora non si capisce cosa realmente vuole dire con le sue uscite puntualmente ritrattate e «ammorbidite», con quelle del governo. Nonostante da Meloni a Salvini passando per Tajani abbiano seguito e gioito per tutte le vittorie azzurre, senza altri colori di mezzo. 

E tra i primi a complimentarsi con le nuove campionesse olimpiche proprio la premier, Giorgia Meloni, che ha sottolineato: «Le nostre azzurre di pallavolo, giocando una partita impeccabile, tornano a farci sognare con una storica vittoria che conferisce all’Italia il suo dodicesimo oro. Straordinarie». Anche il vicepremier, Antonio Tajani, ministro degli Esteri, si è complimentato subito: «L’oro nella storia. Le azzurre della pallavolo sul podio olimpico più alto per la prima volta. Oro numero 12 ed eguagliato il record di 40 medaglie a Tokyo. Grazie a tutti i nostri atleti, Forza Italia!». L’altro vicepremier, Matteo Salvini, gli ha fatto eco: «Primo Oro olimpico per la pallavolo italiana nella storia. Grandissime ragazze, siete state leggendarie! Solo applausi».

  

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al presidente del Coni, Giovanni Malagò, per congratularsi con le giocatrici e in generale per la spedizione olimpica azzurra. Il Capo dello Stato ha anche anticipato che chiamerà al Quirinale anche le «medaglie di legno», che in questa edizione sono tante, perché anche loro hanno meritato. 

Poi è arrivato il generale Roberto Vannacci, ora europarlamentare, che ha preso il centro della scena entrando subito in tendenza su X: «Sono contentissimo che tutte le nostre atlete donne italiane abbiano conquistato questo memorabile oro olimpico», ha detto, volendo poi gettare acqua sul fuoco delle polemiche passate con Paola Egonu ma restando comunque sulle sue posizioni: «Confermo quello che ho detto e continuo a farle i complimenti, non ho mai messo in dubbio che sia una grande atleta italiana, di origine nigeriana, origine della quale credo lei stessa vada fiera, e che si vede dai tratti somatici. Ma questo non cambia nulla alla sua bravura e al fatto che ci abbia aiutato a conquistare l’oro, per me non c’è nessuna polemica». Vannacci ha aggiunto anche che «alla prima occasione le chiederò un autografo, è una grande atleta e nessuno lo ha messo mai in dubbio». 

E come volevasi dimostrare le prime reazioni sono arrivate proprio dalla maggioranza. Gasparri non va per il sottile: «Ci vuole l’innegabile talento di Vannacci per criticare Paola Egonu nel giorno del trionfo olimpico delle nostre atlete di pallavolo». Il capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia alla Camera, Tommaso Antonino Calderone si è chiesto: «A stare zitto non ci riesce?». Per il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi: «Chi indossa la maglia azzurra è certamente più italiano di chi dispensa patenti di italianità». 

Eppure, da sinistra, c’è chi continua a usare le uscite di Vannacci come clava politica: «È straordinario vedere Bosetti, Sylla, Egonu, De Gennaro, Orro, Antropova emozionarsi cantando l’inno nazionale. È l’Italia multietnica che vince», ha detto Angelo Bonelli di Avs. Mentre il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha chiosato: «La storica medaglia d’oro della nazionale di volley femminile è una vittoria di una squadra che ha portato l’Italia sul tetto del mondo. Ma la schiacciata più bella di questa nazionale è al razzismo di chi crede, nel 2024, che italianità sia avere la pelle bianca». Prendendo a prestito il nickname del giornalista Luca Bottura su X (che ieri ha rivolto un sobrio «suca» a Vannacci) «Bravi ma basta».