Berlinguer, Gasparri vedrà il film: “Spero che sfugga alla tentazione di una celebrazione retorica”
“Berlinguer. La grande ambizione” di Andrea Segre è il nuovo film sullo storico leader del Partito Comunista Italiano. In merito si è espresso il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Accetterò con piacere l'invito per andare a vedere il film su Berlinguer, in occasione dell'apertura della festa del cinema di Roma. Spero proprio che sia un film obiettivo e che sfugga dalla tentazione di una celebrazione agiografica e retorica. Ad esempio, sarà bene che si ricordi che quando Berlinguer era a capo del partito comunista, per anni e anni, il partito, ma soprattutto il suo organo di stampa, l’Unità, affermavano che le Brigate Rosse erano ‘rosse di nome, ma nere di fatto’ e si parlava di ‘sedicenti Brigate Rosse’. Si alimentavano, insomma, equivoci, perché era difficile ammettere che quei terroristi venivano, come ammise un importante esponente della sinistra, da un ‘album di famiglia’ della sinistra. Soltanto dopo l'omicidio del sindacalista della Cgil, Giudo Rossa, il partito comunista ha preso una posizione più chiara. Ma quando comandava Berlinguer, l'Unità scriveva cose veramente incredibili, che io stesso ho raccolto nelle emeroteche anni fa, per consolidare quello che ricordavo bene”.
“Poi, al tempo di Berlinguer, al Pci – evidenzia ancora il senatore azzurro - arrivavano finanziamenti illeciti da tre fonti. C’erano i famosi soldi di Mosca che, durante la segreteria Berlinguer, alimentavano l’attività del partito. Un flusso di risorse continuato fino agli anni ‘80. C'era poi il rapporto con le coop rosse della lega delle cooperative, che assumevano i compagni indicati dal partito, che supportavano le feste dell'Unità, che compravano spazi pubblicitari sulla stampa del partito o nelle feste politiche di partito. Il legame illecito con le cooperative rosse è stato definito uno dei più inquietanti della storia del Pci, anche ai tempi di Berlinguer. Poi c'erano settori del partito che, purtroppo, partecipava alla divisione delle tangenti, insieme agli altri partiti che dominarono quell'epoca. Dalla metropolitana di Milano a quella di Napoli, a tanti altri capitoli della storia italiana, abbiamo visto esponenti del Pci coinvolti in gravi scandali economici. Insomma, quando Berlinguer era segretario, i soldi da Mosca, i sostegni dalle cooperative e le tangenti per singoli esponenti nel partito, giravano abbondantemente. Siamo certi che, al di là della onestà personale ed individuale di Berlinguer, questa storia di corruzione che coinvolse il partito comunista sarà ricordata in questo film. Non aver rubato per sé, lo riconosciamo, ma aver alimentato una pratica illegale per il partito non consente – la chiosa di Gasparri - una santificazione immeritata”.