Faida M5s: "Conte ingrato", lettera di fuoco di ex eletti in favore di Grillo
"L’ingratitudine è una mescolanza di egoismo, orgoglio e stupidità’", attaccano citando Cartesio 11 ex parlamentari del Movimento 5 stelle che hanno messo nero su bianco in una lettera la loro posizione comune, entrando a gamba tesa nello scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. "Solo per contribuire a ripristinare la verità storica, fattuale e poi anche politica, interveniamo in merito alle evidenti divergenze tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, il fondatore del M5S, assieme a Gianroberto Casaleggio, il visionario mite e determinato, purtroppo scomparso prematuramente, ai quali molti 'smemorati di Collegno', senza arte né parte, dovrebbero dimostrare rispetto e gratitudine. Questo perché il silenzio non è più un’opzione", si legge nella lettera in difesa di Grillo.
Ms5 ai ferri corti, aria di scissione: "Due partiti". I grillini sfidano i contiani
Tra i firmatari intervenuti in difesa del garante e cofondatore del Movimento, anche volti storici e di peso del M5S, come Nicola Morra, Elio Lannutti e Alessio Villarosa. A siglarla sono inoltre Rosa Silvana Abate, Ehm Yana Chiara, Jessica Costanzo, Emanuele Dessì, Michele Sodano, Simona Suriano, Raffaele Trano e Andrea Vallascas. "La lettera punta il dito sulla gestione dell'ex premier: "Come può un leader che ha guidato il Movimento dal 32,7% al 9,99% non assumersi minimamente la colpa di questo tracollo? Sembra sentirlo 'Sono tutti responsabili tranne me!!!'", accusano. "Quel Movimento è stato completamente stravolto. Il cambiamento è necessario, ma lo stravolgimento senza valutarne gli effetti e rispettare identità e storia di chi sta cambiando è spesso puro caos e protagonismo narcisista. È come vincere due campionati del mondo e, alla prima sconfitta, gettare alle ortiche tutto ciò che ha portato al successo. Follia o strategia calcolata? Beppe Grillo ha sicuramente commesso errori, ma ha dato l’anima per far nascere l’unica vera innovazione capace di far tornare entusiasmo nei confronti della politica. Scaricare tutta la colpa delle difficoltà del fu movimento su Grillo è assolutamente scorretto, così come lo è affermare che il garante cercasse un incontro ristretto di pochi fidati ruffiani per cambiare le regole del movimento stesso".