colloqui a roma
Giovanni Toti, j'accuse alla politica: "Debole verso la magistratura". Ora immunità ai governatori
Ha scelto Roma per tornare al centro della scena politica, Giovanni Toti, dopo le dimissioni da presidente della Regione Liguria. Lo ha fatto vedendo di buon mattino, ieri, i rappresentanti Maurizio Lupi, Ilaria Cavo, Pino Bicchielli del suo partito di riferimento, «Noi moderati». È stata la prima trasferta per Toti, dopo gli arresti domiciliari scontati in Liguria, per le accuse di corruzione e finanziamento illecito, nell’ambito dell’inchiesta in cui è coinvolto, e per la quale è stato rinviato a giudizio. «Non mi sono sentito abbandonato. Non ho la sindrome dell'abbandono», ha affermato Toti con riguardo all’atteggiamento avuto nei suoi confronti dalla coalizione di centrodestra. «Sto benissimo anche da solo- ha aggiunto l’ex governatore ligure - Quindi al di là di tutto, non ho questo genere di sentimenti. C’è stato chi ha una sensibilità maggiore e più spiccata e lo ha fatto sentire, c’è stato evidentemente chi questi temi ne mastica meno, ha una sensibilità minore, ma i partiti della coalizione hanno retto la Regione, sono stati compatti, sono andati avanti nel loro progetto, a Roma si è evidentemente mostrata una grande solidarietà».
Tappa, poi, al dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti dove l’ex presidente della Regione Liguria ha incontrato il responsabile del ministero, e leader leghista, Matteo Salvini, ed il viceministro sempre alle Infrastrutture ed ai Trasporti, il ligure Edoardo Rixi. «È stata l’occasione», si legge in una nota della Lega, «per fare il punto della situazione sulla Regione Liguria: non solo dal punto di vista delle infrastrutture e dello sviluppo economico, ma anche considerando le elezioni che il centrodestra è determinato a vincere.
La Liguria ha registrato nell’ultimo triennio una crescita record, oltre la media nazionale in diversi settori chiave: seconda Regione d'Italia per crescita del reddito pro capite, quarta per crescita del Pil, tra le prime cinque per crescita dell’occupazione. Negli ultimi anni, hanno convenuto Salvini e Toti, la Liguria ha fatto passi da gigante anche in termini di investimenti e nuove opere: un patrimonio che non può essere disperso».
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Al termine del colloquio al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Toti ha segnalato che «c’è la volontà del centrodestra di andare uniti e compatti, e soprattutto sul programma di rinnovamento di quella Regione c’è la volontà di non fare un passo indietro». Proprio in merito alle prossime elezioni Regionali in Liguria, ed alla candidatura dell’ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, Toti è stato chiaro: «Non c’è paura - ha sottolineato -, Orlando è chiaramente un candidato di sinistra e quella sarà una coalizione sbilanciata a sinistra, quindi credo ci sia un ampio spazio a destra, e credo che ci siano anche molte perplessità per gli elettori di Italia viva e Calenda per unirsi a chi fa le manifestazioni di piazza». E sul suo successore alla guida della Regione Liguria, Toti «benedice tutte le candidature che vengono dall’esperienza politica che ho avuto il piacere e l’onore di guidare».
Toti, che non si è voluto sbilanciare sul suo futuro politico, nella sua tappa nella Capitale ha visto anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, osservando come con il partito guidato da Antonio Tajani non ci sia «nessuna ruggine», ed il responsabile Organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. E proprio Tajani, ieri, ha lanciato un grido di allarme: «Mi pare singolare si faccia un processo, mentre si va in campagna elettorale, perché si tenta così di condizionare il voto, e credo che la stragrande maggioranza dei magistrati italiani avrebbe fatto scelte diverse da quelle fatte in Liguria. Io rispetto il lavoro dei magistrati, ma sono anche libero di non condividere alcune scelte», ha rilevato il segretario nazionale di FI, che sulla proposta di Salvini di uno scudo giudiziario per governatori ed amministratori locali ha detto: «Non ne abbiamo parlato, ci siederemo attorno a un tavolo e vedremo in concreto la proposta e cosa prevede la norma, come abbiamo fatto con l’abuso d'ufficio». Per Toti, infine, «servirebbe un allargamento delle immunità per chi fa politica».