nuove misure

Dl carceri è legge, ma divampa la polemica. Nordio pronto a salire al Quirinale

Il dl Carceri diventa legge tra le polemiche. Nel giorno in cui salgono a 65 i suicidi nei penitenziari, con un 35enne che si impicca in cella a Prato, l'aula della Camera dà il via libero definitivo al provvedimento. Mentre a Montecitorio si vota, però, a palazzo Chigi si tiene una riunione con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che annuncia nuove misure per affrontare il problema del sovraffollamento e chiede un incontro al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Circostanza che fa insorgere le opposizioni in aula. "Ho prospettato al presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario", spiega il Guardasigilli, e "proporrò al Consiglio Superiore della Magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del Ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza".

 

  

 

Alla riunione, cui partecipano anche i ministri Antonio Tajani e Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario Alfredo Mantovano, si fa il punto sul sistema carcerario. Nordio affronta anche la questione dell'elevato numero di detenuti stranieri, confermando "l'impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l'esecuzione della pena nei Paesi d'origine". Quindi annuncia che sul tema del sovraffollamento chiederà "un incontro al Presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo". Infine, "auspico che l'opposizione, invece di polemizzare" possa "collaborare fattivamente per rendere più veloce questo percorso che riguarda, sia a livello normativo che organizzativo, la modifica della custodia cautelare necessaria per evitare la carcerazione ingiustificata", conclude il ministro.

 

 

Appresa la notizia dell'incontro ma Palazzo Chigi, le opposizioni attaccano unite, chiedendo una informativa urgente di Meloni e Nordio. "È l'ennesima presa in giro", "considerate il Parlamento un passacarte", è un "totale fallimento della maggioranza", sono le voci che si levano dai banchi di Pd, M5S, Avs, Azione e Iv. Del resto, la giornata in aula, al mattino, inizia tra le polemiche, che riguardano in particolare il regime delle detenute madri. In apertura della seduta d'aula, infatti, viene esaminato un ordine del giorno presentato dal Pd per evitare che i figli minori vivano in carcere con le madri. Il governo annuncia parere favorevole ma cambia idea dopo che il deputato del Pd Marco Lacarra rifiuta che l'odg venga firmato anche dalla deputata della Lega Simonetta Matone, con conseguenti proteste. Poi la discussione prosegue fino all'approvazione finale del decreto che, tra l'altro prevede l'assunzione di 100 agenti di polizia penitenziaria, la semplificazione del procedimento per la concessione della liberazione anticipata, l'istituzione del Commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria, la creazione di un elenco delle strutture residenziali per l'accoglienza e il reinserimento sociale dei detenuti adulti, l'aumento del numero dei colloqui telefonici a disposizione dei detenuti.