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Strage di Bologna, “fu neofascista”. Piantedosi rovina la giornata alla sinistra delle polemiche

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"Siamo qui oggi a commemorare il 44esimo anniversario della strage di Bologna. Una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella sua componente più sensibile, vale a dire le persone comuni. Il governo c'è". Sono queste le parole usate dal ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, parlando nel cortile di palazzo d'Accursio a Bologna, aprendo le celebrazioni per la strage del 2 agosto 1980. “Bisogna - ha aggiunto il titolare del Viminale - tenere tutti insieme la memoria dell'attentato, condividerne senza riserve la verità serve a guardarci con reciproca fiducia. Serve a rinsaldare un'alleanza democratica, a fare meglio, a fare di più per risolvere i conti col passato. E non basta. Non dimenticare, ma bisogna agire e lo dobbiamo fare tutti, governo e cittadini”.

 

 

"Viviamo in un momento in cui nel mondo sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base di pace e convivenza civile, scolpiti nella nostra carta costituzionale. La strage di Bologna ci ricorda che la pace e la sicurezza e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori che vanno difesi e promossi quotidianamente, per farlo dobbiamo essere uniti contro ogni forma di odio e intolleranza e ribadire con forza il nostro rifiuto al fascismo e totalitarismo”, ha detto ancora Piantedosi.

 

 

Che poi ha concluso così: “Lo squarcio nella parete della sala d’attesa della Stazione di Bologna è una cicatrice permanente delle terribili lesioni provocate dall’esplosione, ma è anche un monito a non abbassare mai la guardia, a non dimenticare mai, a non permettere che l'odio e la violenza prendano il sopravvento. È un impegno che dobbiamo rinnovare ogni giorno, con gesti concreti, con scelte coraggiose, con una visione chiara e decisa del futuro che vogliamo costruire. E noi, oggi, con la nostra presenza, stiamo rinnovando questo impegno". Parlando di strage neofascista il membro del governo Meloni ha zittito di prima mattina le polemiche della sinistra.

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