altro che telemeloni

Rai, bufera sull'autore di De Martino. Silenzio della sinistra sugli insulti a Meloni e figlia

È bufera per il commento social dell'autore Rai, Riccardo Cassini. Penna di tante trasmissioni tra cui quelle con Stefano De Martino, e dunque Affari Tuoi. In una storia pubblicata su Instagram e poi rimossa, come rivelato da Il Tempo, Cassini ha commentato la visita a Pechino della premier Giorgia Meloni: "La mamma dei fascisti è sempre in Cina". La frase, che tra l'altro tira in ballo anche la figlia Ginevra, ha provocate le reazioni indignate degli esponenti di Fratelli d'Italia. 

 

  

"La Rai è talmente blindata dalla destra che l’autore di lungo corso Riccardo Cassini, pagato da tutti i cittadini, ha la facoltà di insultare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la figlia dalla sua bacheca Facebook con la didascalia: ’La mamma dei fascisti è sempre in Cina'. Ora, fermo restando che ognuno è libero di pensare come vuole, se sei un autore della tv di Stato e conosci le regole del servizio pubblico, dovresti evitare certe espressioni. Altrimenti viene meno la obbligatoria garanzia della neutralità", dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di FdI. "Forse uno svecchiamento autoriale sarebbe più che mai utile, anzi indispensabile, visto che cambiano governi, maggioranze e governance della Rai, ma la musica resta sempre la stessa. Pessimo stile animato da pedestre pregiudizio ideologico!".

 

Andrea Delmastro delle Vedove, deputato e Sottosegretario alla Giustizia, afferma che "Cassini vomita fiele" nei confronti del Presidente del Consiglio: "A parte l’autorevole conferma indiretta dell’originale e intramontabile adagio che reciterebbe che la mamma dei cretini è sempre incinta, qualcuno ancora oserà parlare di Telemeloni, quando ’professionisti' del servizio pubblico si lasciano andare a tali disonorevoli propalazioni frutto di odio e livore?".  Per la senatrice Ester Mieli, componente la Commissione di Vigilanza Rai, il post di Cassini "è  inaudita tale violenza verbale anche nei riguardi di una bambina che non merita tutto questo. Ci auguriamo che la sinistra prenda le dovute distanze da queste parole". Come da copione, la sinistra che si indigna ogni due per tre ma solo quando conviene, tace sugli insulti a meloni e figlia. Dal Pd e dagli altri partiti, silenzio tombale.