muro contro muro

Pd, la nomina di Ermini nella Spininvest scatena il putiferio. Orlando vuole il passo indietro

È arrivato anche in consiglio regionale il caso della nomina di David Emini, ex vicepresidente del Csm e attuale membro della direzione nazionale del Pd, a presidente della Spininvest, la holding di Aldo Spinelli, imprenditore portuale genovese accusato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto e alle dimissioni di Giovanni Toti. Angelo Vaccarezza di Forza Italia ha mostrato un cartello con la scritta «Ermini uno di voi». Poco dopo i consiglieri della Lega hanno esposto le pagine dei quotidiani che oggi riportano la notizia. Sotto attacco Ferruccio Sansa, oggi assente dall’aula per un lutto familiare, che ieri aveva subito commentato su Facebook: «Quando l’ho letto ho rischiato l’ulcera. Ma nel momento in cui proviamo a formare una coalizione noi abbiamo il diritto e il dovere di dire una cosa, questa non è e non sarà mai la politica per cui vogliamo batterci. Su questa strada non ci saremo. Se il Pd vuole dimostrare di volere il cambiamento deve farlo subito». 

 

  

 

Inoltre questa mattina, a quanto si apprende dallo staff di Andrea Orlando, in ragione di una risalente conoscenza, l’ex ministro dem ha chiamato Ermini per chiedergli di valutare con attenzione l’opportunità di una rinuncia all’incarico, ritenendo che questa scelta si potesse esporre ad equivoci e strumentalizzazioni come peraltro sta già avvenendo in queste ore. Ermini ha ribadito che si tratta di un incarico esclusivamente di natura professionale, senza alcuna implicazione politica, e ha assicurato che si chiarirà con azioni concrete nelle prossime ore la natura della sua funzione, che non vuole incidere nella vicenda processuale. Orlando ha insistito, nonostante queste rassicurazioni, perché Ermini valutasse con la dovuta attenzione l’opportunità di una rinuncia. Ma per ora il pressing per il dirigente nazionale dei dem non ha portato i frutti.