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Carne da laboratorio, Cisint chiede chiarezza: "Ceffone modello Green"

Christian Campigli
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Un tema diventato di stretta attualità. Un nuovo modo di mangiare, che va incontro alle esigenze degli animalisti, ma sul quale esistono ancora dubbi relativi alla nostra salute. E proprio su quest'ultimo punto che l'eurodeputato della Lega, Anna Maria Cisint, vuole fare chiarezza. L'esponente del Carroccio ha così deciso di inviare un’interrogazione scritta alla Commissione Europea. “Non solo ho inteso evidenziare alla Commissione la carenza di studi scientifici a lungo termine che dimostrino l’assenza di rischi nel consumo di prodotti da sintesi per l’organismo umano, ma ho anche chiesto se esistano finanziamenti attivi da parte della CE verso aziende che abbiano come obiettivo quello di inserire nel mercato carni, pesce o altri prodotti creati artificialmente in laboratorio. Se cosi fosse, ci troveremmo al paradosso, tristemente noto, di chi predica bene e poi razzola male". 

 

 

"Giova ricordare in tal senso, gli sforzi profusi dalla stessa Commissione nella scorsa legislatura per la strategia Farm to Fork (dal campo alla tavola), che doveva agevolare le piccole aziende agricole e i piccoli allevamenti a vantaggio dell’economia circolare. Un paradosso rispetto agli interessi di aziende commerciali che, per meri interessi economici, investono su nuove e -potenzialmente rischiose - frontiere alimentari”, ha continuato. Per Cisint, se la notizia di eventuali finanziamenti dedicati fosse confermata, si tratterebbe dell’ennesimo "ceffone modello Green, rivolto ad agricoltori e allevatori europei". Una battaglia che si annuncia lunga e complicata.

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