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Turetta, parla Tajani: "Non condivido ma scorretto esporre il colloquio al pubblico"

Il colloquio in carcere tra Filippo Turetta, l'omicida reo confesso di Giulia Cecchettin, e il padre Nicola hanno diviso l'opinione pubblica. "Hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Non sei un terrorista": sono le parole intercettate dalle microspie degli investigatori che hanno scatenato un'ondata di indignazione. "Chiedo scusa per quello che ho detto a mio figlio. Gli ho detto solo tante fesserie. Non ho mai pensato che i femminicidi fossero una cosa normale. Erano frasi senza senso. Temevo che Filippo si suicidasse", ha dichiarato, tornando sulle sue affermazioni, il padre del 22enne in un'intervista al Corriere del Veneto. Sull'argomento si è espresso anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. 

 

  

 

 

"Non condivido le parole del signor Turetta, ma mi pare scorretto diffondere un colloquio ininfluente dal punto di vista processuale ed esporlo al pubblico. Non è tanto il contenuto, di cui non condivido una parola, ma non condivido neppure che debba essere portato a conoscenza ai cittadini come se questo signore fosse colpevole. Si tratta di un padre disperato, padre di un figlio assassino reo confesso che cercava di evitare che la disgrazia ne portasse un’altra come un suicidio. Sono frasi inaccettabili ma non hanno nulla a che vedere" con il processo, ha dichiarato Tajani.

 

 

 

"Non significa giustificare, noi condanniamo ciò che ha detto ma non vedo perché bisognava pubblicare le intercettazioni. Non è a questo che le intercettazioni devono servire. Le intercettazioni devono servire a colpire il crimine, non a sbattere in prima pagina le vicende private", ha continuato il leader di Forza Italia. Turetta "è un padre disperato, con un figlio assolutamente reo confesso. Lo comprendo, sono padre e nonno. Ma esporlo al ludibrio per guardare nel buco della serratura, noi siamo la patria del diritto...Se intercettiamo tutti i cittadini italiani e sentiamo quello che dicono in famiglia diventiamo il Paese del Grande fratello", ha concluso Tajani.