momento dell’addio
Toti, la lettera delle dimissioni: “Lascio una regione in ordine, sono orgoglioso”
Con una lettera depositata in mattinata il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha formalizzato oggi le sue dimissioni, dopo 80 giorni agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione in Liguria. Toti, a due terzi del suo secondo mandato da governatore, era stato eletto presidente alla guida della Regione Liguria l'11 giugno 2015, confermato alle elezioni regionali del 2020. A depositare la lettera l'assessore regionale Giacomo Giampedrone, su delega dello stesso Toti. "Avrei voluto confrontarmi diversamente con il nostro territorio, con i tanti sindaci e amministratori con cui abbiamo condiviso i progetti, gli amici che mi hanno affiancato in due lustri di lavoro indefesso, le forze politiche che hanno sostenuto questa esperienza. Non è stato possibile farlo, sono confidente che lo sarà nel prossimo futuro, valutate dai magistrati le istanze che l’avvocato Savi si appresta a ripresentare nelle prossime ore", scrive Toti nella missiva.
"Lascio una Regione in ordine. Ho atteso fino ad oggi per rassegnare le mie dimissioni per consentire al Consiglio Regionale di approvare l’Assestamento di bilancio e il Rendiconto, fondamentali per la gestione dell’Ente - prosegue l’ex volto Mediaset -. Ed è di soddisfazione che questo difficilissimo momento coincida con la fine del cantiere e l’apertura della Via dell’Amore, un’ opera complessa, a cui abbiamo lavorato anni, che restituisce al mondo uno dei simboli della Liguria”. "Lascio orgoglioso delle tante cose fatte e onorato di aver lavorato con molte persone capaci e coraggiose, che sapranno portare avanti questa esperienza - sottolinea ancora -. Ringrazio gli assessori che si sono succeduti in questi anni, il mio straordinario staff di Presidenza, che mi ha affiancato senza risparmiarsi con vera abnegazione al progetto, quei dirigenti e funzionari che ci hanno affiancato con competenza e passione”.
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"Si apre per tutti una fase nuova. Agli elettori il compito di giudicare la Liguria che abbiamo costruito insieme in questi lunghi anni e decidere se andare avanti su questa strada”, il messaggio di Toti. "Ai partiti della maggioranza - dice poi - la responsabilità valorizzare con orgoglio i risultati raggiunti, non tradire il consenso raccolto, valorizzare la classe dirigente cresciuta sul territorio. Ai tribunali della Repubblica valutare le responsabilità chiamate in causa dall’inchiesta. Al Parlamento Nazionale e all’opinione pubblica del paese il dovere di fare tesoro di questa esperienza e tracciare regole chiare e giuste per la convivenza tra giustizia e politica all’interno del nostro sistema democratico”. "Ringrazio di cuore tutte le persone, e sono tante, che senza nemmeno conoscermi mi hanno fatto sentire tramite la mia famiglia e il mio avvocato la loro vicinanza e il loro affetto. Da questo momento torno anche io ad essere un semplice, comune cittadino della nostra bellissima Liguria", la conclusione della lettera di Toti.