Ue, von der Leyen detta i tempi ai governi sui nomi per la futura Commissione
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha inviato oggi la lettera ai governi dell’Ue per chiedere la loro indicazione dei nomi - un uomo e una donna - per il ruolo di commissario nella nuova legislatura. Fanno eccezione alla regola sulla parità di genere le riconferme dei commissari già in carica. La scadenza per rispondere è il 30 agosto. Ovviamente si tratta di un termine indicativo. L’intenzione di von der Leyen è avviare i colloqui con i commissari designati già da metà mese. «Sceglierò i candidati più preparati che condividono l’impegno europeo», ha assicurato von der Leyen nella conferenza stampa dopo la sua riconferma al Parlamento europeo.
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Intanto qualche Paese si è già fatto avanti. Il primo è stato la Lettonia che ha rinnovato la sua fiducia per l’attuale vice presidente esecutivo uscente, Valdis Dombrovskis. Nelle sue linee programmatiche von der Leyen ha annunciato la creazione di nuovi portafogli: Difesa e Mediterraneo, che dovranno coordinarsi con l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, che sarà la premier estone uscente Kaja Kallas. La composizione del Collegio dei commissari - il presidente e 26 commissari - rispecchia generalmente la composizione del Consiglio europeo, essendo appunto indicata dai governi. Non mancano le eccezioni.
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L’obiettivo di von der Leyen è proporre i commissari al Parlamento europeo per le audizioni a settembre e arrivare a un voto su tutta la Commissione a ottobre. Secondo i Trattati, una volta che il Parlamento ha eletto il presidente della Commissione con la maggioranza assoluta, può soltanto rifiutare o accettare la Commissione nel suo insieme (a maggioranza semplice) e non i singoli commissari designati. Possono però essere respinti dalle commissioni competenti nella valutazione delle audizioni. Non è inusuale che un commissario designato venga ‘respinto’ all’audizione parlamentare.