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Dl carceri, la maggioranza spazza via le polemiche e trova l'accordo. E la sinistra impazzisce

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Dopo giorni di tensione, la maggioranza trova una "intesa politica" e sblocca il decreto carceri: Forza Italia fa un mezzo passo indietro sui suoi emendamenti per consentire l'approvazione rapida del provvedimento, che scade a inizio settembre e dovrà passare alla Camera. "Sono stati un po' ristretti", riassume la presidente della commissione Giustizia Giulia Bongiorno, al termine di una riunione di buon mattino con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto e i sottosegretari Andrea Delmastro e Andrea Ostellari. "Si è trovata una sintesi politica soddisfacente per tutti", rivendica Sisto. Nel primo pomeriggio la commissione ha terminato le votazioni sul provvedimento, senza l'opposizione, che si è vista bocciare tutte le proposte ed è da ieri sulle barricate. E il testo arriverà in Aula la prossima settimana, probabilmente con la fiducia.

 

 

Il sovraffollamento ha superato nuovamente il 130%, da inizio anno 58 persone si sono tolte la vita. "Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza - ha denunciato oggi anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia del Ventaglio -. Indecorose per un Paese civile, qual è - e deve essere - l'Italia". E per il centrosinistra il provvedimento del governo, modificato durante l'iter in commissione, non dà risposte. "Non ci sono le condizioni per contribuire alla conversione di questo decreto", riassume la senatrice dem Anna Rossomando, dopo 24 ore ad alta tensione, con i gruppi di minoranza, compresa Italia Viva, sull'Aventino. "C'è uno secco a tutti gli emendamenti delle opposizioni, nessuna apertura nonostante le audizioni, le dichiarazioni iniziali e nonostante la situazione drammatica", sottolinea. "Finché il decreto sarà così e non andrà a incidere sulla situazione, non vogliamo condividere la responsabilità morale di non fare nulla davanti a una tragedia", fa eco Ivan Scalfarotto, di Iv.

 

 

Forza Italia incassa il sì alla norma che consente ai detenuti tossicodipendenti con condanne fino a sei anni di scontare la loro pena agli arresti domiciliari presso una comunità terapeutica, fatta propria dal governo, e la possibilità per gli over 70 di scontare il residuo di pena ai domiciliari, oltre all'allargamento delle opportunità di messa alla prova. Sono stati però ritirati gli altri emendamenti che puntavano a ridurre le presenze in carcere, allargando gli strumenti per la magistratura, sulla semilibertà e la concessione dei domiciliari per condanne fino a 4 anni. Il senatore azzurro Pierantonio Zanettin e il capogruppo Maurizio Gasparri si dicono comunque soddisfatti dell'intesa. "Condividiamo perfettamente il giudizio espresso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci siamo impegnati per cercare di risolvere il problema carcerari coniugando due aspetti, quello dell'umanizzazione della pena con quello della certezza della pena", rivendica Zanettin, "il nostro obiettivo è intervenire sul sovraffollamento e contiamo che gli interventi del governo aiutino in tal senso".

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