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Donzelli tiene unita la maggioranza: divisioni esistenti solo sui giornali

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Giovanni Donzelli prova a stemperare il clima politico interno al centrodestra. «Il problema delle divisioni nella maggioranza lo leggo solo sui giornali. In Parlamento c’è sempre collaborazione e nel Consiglio dei Ministri i confronti sono sereni. Non c’è mai stata una maggioranza più coesa della nostra. Questa stabilità è un tesoro per l’Italia», le parole in una intervista a La Stampa del deputato e responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, che risponde così a una domanda sulle tensioni tra Lega e Forza Italia dopo il voto in Ue per Ursula von der Leyen. «Siamo partiti diversi, compatibili ma anche non sovrapponibili - spiega l’onorevole - è normale che ci siano sfumature e piccole divergenze nella visione delle cose. Non c’è un pensiero unico nel centrodestra, c’è però piena consapevolezza della responsabilità di governo che abbiamo. Mi permetto invece di notare che su tanti temi come le questioni di politica estera sono le opposizioni a spaccarsi. E allora per fortuna che la stabilità in Italia è garantita dal centrodestra, pur con tutte le differenze che ci sono nella coalizione». 

 

 

In Europa ogni partito di centrodestra è andato per la sua strada. FdI proverà a costruire un asse con il partito popolare e con i patrioti? «Vedremo sui singoli dossier - la risposta di Donzelli - io spero si riesca isolare la sinistra. Su temi come la famiglia e il lavoro, o nella lotta per contrastare l’ideologia green siamo ben disponibili a lavorare insieme a chi a buon senso si può provare a costruire, a Bruxelles, un traino che abbia il suo baricentro nel centro». 

 

 

Donzelli si sofferma anche sull’aggressione subita dal giornalista Andrea Joly, proprio della Stampa, da parte di alcuni estremisti legati a CasaPound: «Giorgia Meloni ha già detto chiaramente tutto nell’immediatezza della notizia. D’altra parte, quando qualcuno ricorrere alla violenza è già sconfitto, perché così ammette di non essere in grado di far valere le proprie idee con la forza della ragione. Ogni giustificazione di fronte a un fatto del genere è ridicola. Non si può mai giustificare la violenza, non ha colore, va condannata», aggiunge. «Troppe volte però vediamo a sinistra un’indignazione intermittenza - rileva Donzelli - pronti a puntare il dito contro l’avversario e a chiudere un occhio con l’amico. Noi invece siamo molto chiari nel condannarla, sempre e comunque». «Noi condanniamo la violenza. Invece ho sentito il silenzio quando venivano bruciati i manichini di Giorgia Meloni in piazza. Non una parola da Giuseppe Conte o da Elly Schlein quando la Camera invitava a parlare con tutti gli onori una persona che insultava pesantemente la senatrice Liliana Segre», la chiosa dell’esponente di FdI.

 

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