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Pd, schiaffoni da sinistra per Schlein. Il Pse la frega e la lascia senza poltrone

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Una vera e propria stangata europea per Elly Schlein. “Le trattative per gli incarichi europei le gestirò direttamente io”, aveva detto la segretaria del Partito democratico dopo le elezioni Europee, ma di certo la partita non è andata come sperato, con diversi ceffoni presi a Bruxelles. Tutta un’altra storia rispetto al Nazareno. A fare il quadro della situazione è Il Giornale: “Aveva spiegato di aver rinunciato al posto che spettava di diritto al partito, quello di capogruppo di S&D (Socialisti e Democratici), cedendolo agli spagnoli, nonché alla presidenza della Commissione Economica, che era presieduta dalla dem Irene Tinagli, in cambio di un pacchetto sostanzioso di posti da distribuire. Una vicepresidenza del Parlamento, due presidenze di commissione, il posto di vice-presidente del gruppo (con futuribile subentro a metà legislatura, al posto della spagnola Perez) per la schleiniana Laureti, e quello di capo-delegazione italiana”. Ma le cose sono poi state indirizzate su un’altra strada.

 

 

“I compagni Pse, che la hanno festeggiata dopo il voto, poi hanno fatto a gara a fregarle le poltrone in palio. Solo giovedì scorso Elly ha scoperto che la presidenza della Commissione Sviluppo regionale, che aveva promesso all’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, le era sparita sotto al naso, catturata dalla delegazione socialista rumena”, il retroscena raccontato dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. Sul quale si legge anche dei malumori interni al Pd: “La segretaria ha preteso di centralizzare tutta la partita su di sé, per usare i posti per gli equilibri interni. Ma poi lei sta a Roma, non conosce i meccanismi Ue, non ha nessuno che la consigli e prende una buca dietro l’altra”.

 

 

Al Pd spetterà la sola presidenza della Commissione Ambiente, che andrà a Decaro, rimasto in precedenza col cerino in mano. “Ma tutti sanno che tra sei mesi Decaro se ne andrà per candidarsi in Puglia al posto di Emiliano, che figura ci facciamo?”, dice un altro esponente dem. Una serie di beffe per Decaro, che Schlein voleva piazzare come vice-presidente del Parlamento europeo. Incarico poi fino a Pina Picierno. Ancora tutto da decidere poi il nome del capo-delegazione del Pd in Europa, con Nicola Zingaretti, il preferito di Schlein, che per ora non ha preso “potere”. E allora ecco che Brando Benifei, capo-delegazione uscente, sta facendo di tutto per arrivare ad un bis.

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