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Soumahoro vola in Africa per fare accordi. E da Dakar si mette a dare lezioni a Trump

Christian Campigli
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Viaggia in Africa, impartisce lezioni al nostro governo, ammonisce il candidato alla Casa Bianca. Aboubakar Soumahoro è un fiume in piena. Convinto di avere soluzioni per tutto. E di essere, nuovamente, l'icona della sinistra lanciato anni fa dalla magica coppia Nicola Fratoianni - Angelo Bonelli. «Ho avuto modo di incontrare il presidente del Parlamento del Senegal, Amadou Mame Diop, abbiamo parlato della necessità di lavorare nella direzione di un accordo bilaterale per garantire agli oltre 100 mila cittadine e cittadini senegalesi residenti in Italia di poter godere della loro pensione. Si tratta per il 62,8% di lavoratori di età molto giovane. Come conferma l'Inps, i migranti contribuiscono con circa 11 miliardi di euro alla spesa pensionistica del nostro Paese, ma ne usufruiscono solamente per circa 4,5 miliardi».

 

 

Il fondatore di Italia Plurale è anche promotore dell'intergruppo parlamentare Africa occidentale e ieri è volato a Dakar, in Senegal. «La pensione, oltre ad essere un diritto che lo Stato italiano non può negare agli amici del Senegal, è un incentivo al lavoro regolare e permette anche a chi vuole volontariamente fare rientro di non essere costretto a rimanere in Italia». Nel corso della giornata, l'uomo che spavaldamente è entrato in Parlamento con gli stivali sporchi di fango, è stato ricevuto presso la presidenza del parlamento senegalese. «Nella giornata odierna - ha spiegato il politico ivoriano - ho anche avuto modo di confrontarmi con l'ambasciatrice italiana a Dakar Caterina Bertolini con la quale ho affrontato il tema delle tempistiche per i visti per lavoro, ricongiungimenti familiari, studio e le pratiche necessarie che, ad oggi, sono molto lunghe. Ho raccolto la disponibilità e la volontà dell'ambasciatrice a far fronte alle varie richieste attraverso un intervento capillare. Infine - prosegue il parlamentare - ho avuto un colloquio fruttuoso con alcuni sindacati e con Ayib Daffé, presidente del gruppo parlamentare della maggioranza di governo».

 

 

Aboubakar Soumahoro, da sempre, ha compreso la grande importanza dei social per un esponente politico. E così, nel corso del pomeriggio, ha trovato il tempo anche per regalare dei consigli (non richiesti) persino a Donald Trump. Ha commentato un passaggio di un suo intervento, nel quale il tycoon ha ricordato che «ho sentito Dio dalla mia parte. Metterò fine alle guerre e finirò il muro. Pronti alla più grande deportazione dagli Usa». Un concetto che il nativo di Bétroulilié ha bollato senza mezzi termini. «Le parole di Trump sono intrise di odio, disprezzo e razzismo verso i migranti».

 

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