resa dei conti
Ursula bis, scontro Lega-Forza Italia: "Imbarazzante votare con Schlein". "Patrioti ininfluenti"
«Votare con la Schlein per una poltrona è imbarazzante. Meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre». La Lega non usa mezzi termini per stigmatizzare le parole (e criticare la posizione in Europa dell’alleato di governo) del vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani che - partecipando alla quinta edizione di «Anuman», evento rivolto ai giovani azzurri - aveva rivendicato la «coerenza» del suo partito nel "Sì al mandato bis di Von der Leyen alla guida della Commissione europea rimarcando, allo stesso tempo, la distanza dei Popolari dalla sinistra. A chi cavalca questa lettura «puerile» Tajani risponde che il fronte del "No" è composto dalle destre ma anche da «Salis, Conte e Fratoianni». Tuttavia, il punto è un altro. Mentre il Ppe e FI «daranno le carte» e sono nella «cabina di comando» della macchina europea, i Patrioti - la famiglia Ue del partito di Salvini - sono «ininfluenti». Insomma, l’estrema destra di Le Pen «è fuori dai giochi», questo il ragionamento del ministro degli Esteri. «In questi giorni» osserva Tajani aprendo i lavori di «Anuman» - iniziativa promossa dal deputato Alessandro Battilocchio al Convento dei Padri Cappuccini a Tolfa (Roma) - «sto leggendo molte cose inesatte, molti slogan di propaganda. Qualcuno dice che abbiamo votato come la Schlein e come i Verdi. Potrei dire allora che chi ha votato "No" ha votato come la Salis, Fratoianni e come Conte. Ma questa sarebbe una risposta puerile come dire che noi abbiamo votato con la sinistra». Il leader azzurro rivendica quindi «la scelta coerente» del suo partito «perché la Von der Leyen è stata eletta» dal congresso del Ppe a Bucarest.
«Se andiamo a confrontare il programma letto dalla Von der Leyen, quello dei Popolari e quello di FI sono praticamente sovrapponibili. Siamo in perfetta sintonia sul tema dell’immigrazione, delle piccole e medie imprese, dell’agricoltura, del Mediterraneo e della salute. Sul tema dell’economia verde - precisa Tajani - è vero che Von der Leyen dice "andiamo avanti con il Green deal" ma ci sono delle questioni di grande importanza come la neutralità tecnologica e c’è la possibilità di rivedere la scellerata norma che impone il blocco delle auto non elettriche al 2035». Per il vicepremier di FI «solo chi non legge quello che c’è scritto può dire che il programma della Von der Leyen sia di sinistra. Nella futura Commissione europea ci sarà una maggioranza relativa di commissari del Ppe. Quindi il Ppe darà la linea e darà le carte. Noi staremo nella cabina di comando e questo ci permetterà di vigilare affinché non ci siano deviazioni che vadano nella direzione sbagliata soprattutto per quanto riguarda il cambiamento climatico. Certamente le estreme destre come la Le Pen sono fuori da qualsiasi gioco». La lunga analisi del ministro degli Esteri si sofferma poi sui «vicepresidenti di Roberta Mestola» riconfermata alla guida del Parlamento europeo sottolineando che «sono stati eletti i vicepresidenti dei conservatori» mentre «non sono stati eletti i vicepresidenti dei Patrioti. E quindi ancora una volta i Patrioti si dimostrano ininfluenti. Anche i Patrioti italiani - continua il segretario di FI - rischiano di essere ininfluenti all’interno dei Patrioti europei però questo lascia il tempo che trova...». Infine, Tajani cita un sondaggio, uscito dopo il voto di Strasburgo, da cui emerge che «Forza Italia è l’unica forza che cresce nel centrodestra. Questo dimostra che per gli italiani, al di là di quello che dice la propaganda avversaria, stiamo facendo il giusto e stiamo perseguendo l’obiettivo di allargare i nostri consensi fino ad arrivare al 20 per cento». Dopo poche ore fonti della Lega, confermano la crepa, sul fronte europeo, con l’alleato di governo: «Votare con la Schlein - questa la replica alle parole di Tajani - per una poltrona è imbarazzante. Meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre».