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La sinistra anti Toti e la piazza manettara: pullman gratuiti regalati dall'opposizione

Mira Brunello
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Vieni a vedere il "patibolo", il pullman te lo offriamo noi. Sarà anche pubblicità ingannevole, ma l’invito del campo largo a Genova, suona più o meno così. Le locandine sono decisamente neutre e naturalmente meno comprensibili, al posto del patibolo c’è un megafono, ma il senso alla fine è quello. «Liguria, diritto al futuro», è il titolo della manifestazione promossa alle 17,30 a Genova dal campo largo per chiedere le dimissioni del Governatore Giovanni Toti. Anche la location in qualche modo è evocativa: il palco si affaccerà su Piazza Ducale, proprio alle spalle del Palazzo della Regione, nel salotto della Superba, piazza De Ferrari. Di primissimo livello le "star" che si esibiranno: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli. Un viaggio "premio" esteso a circoli e associazioni del territorio di tutta la regione, con la possibilità di raggiungere il capoluogo con pullman gratuiti. Come ai vecchi tempi, quando i militanti potevano arrivare nella Capitale con i trasporti organizzati dal partito e dalla Cgil, compreso il pranzo al sacco.

 

 

Stavolta in Liguria, niente vettovaglie, d’altra parte qui risparmiare è un obbligo, ma l’emozione di assistere ad una sorta di "esecuzione" politica, quella dell’odiato Presidente, vincitore per ben due volte alle elezioni (nel 2015 contro l’attuale coordinatrice di IV, Raffaella Paita) che per di più, si ostina a rivendicare il diritto costituzionale alla sua innocenza. Ed infatti per il tribunale del Riesame di Genova: il Presidente «non si è mostrato consapevole della gravità del reato commesso», insomma articolo 48 (quello sul diritto alla presunzione di innocenza ed al diritto alla difesa), scansati. Il segnale che il campo largo aspettava, per convocare la piazza assecondando le "richieste" della Procura. Ovvero le dimissioni di Toti. La "sentenza" di condanna è già emessa dal leader del M5S Giuseppe Conte che dice: «A voi sembra normale che una intera Regione bella, forte, piena di risorse come la Liguria sia bloccata da mesi per le vicende giudiziarie di un Governatore agli arresti domiciliari che non vuole dimettersi?». In pratica sottostare ad una richiesta dei giudici.

 

 

Un manifesto che rilancia il "Marco Travaglio al pesto", il giornalista ex Fatto Quotidiano, già sfidante di Giovanni Toti nel 2020 (finito al 39% contro il 56% dell’attuale Presidente), Ferruccio Sansa, che rievoca Mani Pulite e parla di «un patto per l’onestà da stringere con i cittadini». Aggiungendo anche: «La Liguria sarà al centro della politica nazionale Dobbiamo essere felici. E anche un po’ orgogliosi». Una piattaforma "giustizialista", che ignora la carcerazione preventiva del governatore, pienamente assecondata dal Pd, sia a Roma, che a Genova, con Andrea Orlando che potrebbe essere costretto da Elly Schlein a "scaldarsi", e a candidarsi a presidente della Regione. Insomma «con quella faccia un po’ c o s ì quell’espressione un po’ così che abbiamo noi prima di andare a Genova», alla manifestazione con vista sul "patibolo".

 

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