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Il Pd vuole il maxi-polo logistico e il feudo rosso vota in massa FdI

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Nella piccola Bettolle va in scena l'ambientalismo a due facce dei dem. Egli abitanti del paesino tra Toscana e Umbria si ribellano

Christian Campigli 
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Un crocevia di storie, di passioni e di vite. Un angolo a metà tra Arezzo, Siena e Perugia, tra la Toscana e l’Umbria, sulla direttrice che poi conduce anche nelle Marche. La Valdichiana è uno degli angoli più (..) autentici dell’intero centro Italia. Un’area che ha saputo difendere la propria vocazione contadina, modernizzandola in assoluta armonia con territorio e popolazione. Gente coriacea, disposta a rinunciare alle comodità della città, alla linea internet ultra veloce, alle mille palestre in un chilometro quadrato o ai mezzi pubblici efficienti e rapidi. Tutto in nome di tre concetti giudicati (e come dar loro torto) essenziali per la propria serenità, per quella qualità della vita che, in molte aree urbane, è ormai dimenticata: poco traffico, aria buona e stress ridotto al minimo.

Un piccolo paradiso terrestre che il Pd, ambientalista a giorni alterni (a seconda della convenienza), vuol distruggere. Al centro di una contesa che ha portato la frazione di Bettolle, in due sezioni su tre, a regalare la vittoria al centrodestra, un’idea grottesca di sviluppo. Un dato clamoroso, in una zona dove, da sempre governa, comanda e decide la sinistra. Alla fine il comune di Sinalunga (cittadina di 12mila abitanti, dove è nato il già ministro della Salute, Rosy Bindi) ha visto la vittoria del centrosinistra. Ma quella ribellione dai «compagni che non capiscono» potrebbe rappresentare il famigerato granello nella sabbia. Il dettaglio in grado, magari, di inceppare la gloriosa macchina da guerra in vista delle elezioni regionali del 2025 (alle quali il Governatore Eugenio Giani arriva col favore del pronostico). Ma qual è il progetto che ha sollevato questo autentico vespaio di polemiche? Si tratta, nello specifico, del piano strutturale intercomunale della Valdichiana senese.

 

Un progetto che prevede la destinazione ad uso logistico produttivo di circa 50 ettari con previsione di 13 ettari di edificato nei terreni agricoli prossimi al casello autostradale Valdichiana a Bettolle, nel comune di Sinalunga. «Si tratterebbe di un consumo di suolo irreversibile su terreni agricoli rimasti intatti dalla bonifica storica della Valdichiana che ospitano numerose case coloniche con caratteri architettonici distintivi, denominate Leopoldine, con riferimento al Granduca Leopoldo di Lorena che ne promosse la diffusione - ci hanno raccontato i membri del comitato No polo logistico Bettolle- Le Leopoldine sono tutelate dalla Regione Toscana nel Piano di Indirizzo Territoriale. Tali terreni comprendono peraltro tutti quegli elementi che hanno consentito alla Valdichiana di essere iscritta nel 2020 dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali, delle Pratiche Agricole e delle Conoscenze Tradizionali».

 

Insomma, non serve essere un architetto per comprendere come, nella zona diventata celebre anche per la famosa vacca Chianina, una simile area logistica avrebbe un impatto irreversibile. Devastante. E modificherebbe, in peggio, la vita dei residenti.

Basta immaginarsi il via vai continuo di camion e di bilici. Per altro in strade tutt’altro che moderne. «Dopo le proteste e la costituzione di un comitato di cittadini, il sindaco, Edo Zacchei, lanciando il sasso e nascondendo la mano ha scritto sui social che non ci sarà nessun polo logistico, ma che l’area sarà genericamente produttiva e fortemente ridimensionata prima della fase finale di approvazione del Piano Strutturale. Il beneficio del dubbio è d’obbligo e per questo il comitato No Polo Logistico insieme ad altre associazioni locali come Italia Nostra, Lega Ambiente continua la sua opera».

Con la scusa di uno sviluppo economico, produttivo e dei nuovi posti di lavoro che si potrebbero creare, il Pd vuol portare avanti un’operazione difficile da comprendere.
Una rivoluzione che porterà con sé una crescita esponenziale dei livelli di inquinamento atmosferico. Una scelta politica (forse) utile nell’immediato, (certamente) dannosa nel futuro. Un’area enorme, delle dimensioni del tutto simili all’intera frazione di Bettolle. Va ricordato come, nel 2021, la Regione aveva mosso delle critiche al Piano, per il suo impatto. Ma lo stesso, magicamente, non ha deragliato.

«Il sindaco non ha le idee chiare sullo sviluppo della nostra zona. Forse ammaliato dalla panacea dell’Imu, aveva inizialmente previsto persino un forno crematorio, a ridosso del paese, nell’area del cimitero comunale, vicinissimo ad una scuola materna - hanno concluso i membri del comitato No polo logistico Bettolle - Da un lato si pensa di raddoppiare il numero di buche del campo da golf, per attirare una tipologia di turismo selezionata e di alto livello, dall’altro si ipotizza di costruire un polo che sarebbe tre volte più grande dell’Outlet Valdichiana. Una speculazione che rischia di accellerare e non di fermare lo spopolamento rurale».

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