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M5S, l'ultima strategia dei grillini anti-Conte: non versare i 2 mila euro

Leonardo Ventura
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Vi ricordate il Movimento 5 Stelle? Quello delle restituzioni? Dello stipendio minimo, più qualche spesa rimborsata a suon di scontrini? Ecco sembra definitivamente sepolto. Ora il meccanismo è cambiato, il meccanismo delle restituzioni è cambiato: 2000 euro ogni mese da devolvere al Movimento. Solo che non tutti hanno aderito con entusiasmo a questo nuovo corso. Sarebbero 38, almeno secondo Repubblica, i grillini che non sono in regola. Fra loro anche nomi importanti come il vice di Conte come Gubitosa, Castellone, l'inflessibile Cafiero De Raho, Cantone, Lovecchio e Scerra. Per il vice di Conte l'ultimo versamento risale a un anno fa. A luglio versò 16mila euro più 4mila per saldare otto mesi di arretrati. L'ultimo bonifico della senatrice Maria Domenica Castellone, da 2000 euro, risale a febbraio. Dei versamenti dell'ex magistrato De Raho non si hanno notizie dallo scorso dicembre. Mentre il deputato Luciano Cantone non versa da novembre 2022.

 

 

Il motivo? Per alcuni è un semplice ritardo, per altri una mossa nella speranza che nessuno se ne accorga, ma per altri è una mossa strategica, un modo per far mancare la terra sotto i piedi a Giuseppe Conte. Giorgio Lovecchio non «paga» da ottobre 2022. Entrambi in attesa di capire cosa succederà e se vi sarà una deroga per il limite dei due mandati, un po' come fecero i deputati vicini a Luigi Di Maio la scorsa legislatura che, in attesa di abbandonare la nave, smisero di versare i soldi dovuti. All'epoca finì con il M5S che fu costretto a mettere in mezzo gli avvocati e lettere di richiamo che però, come ampiamente prevedibile, sono rimaste senza risposta.

 

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