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Nato, Meloni chiede unità e ribadisce il sostegno all'Ucraina: “Immagini spaventose”

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Da una prima analisi del voto in Francia agli equilibri tra le famiglie politiche in Europa che si vanno ridefinendo. Ma, prima di tutto, la ferma condanna per l’attacco russo sull’ospedale pediatrico di Kiev. È una riflessione a tutto campo quella che Giorgia Meloni ha svolto con i giornalisti al suo arrivo a Washington, quando era notte in Italia, per un vertice dell’Alleanza Atlantica dal quale si attende, spiega, «che la Nato mandi un messaggio di unità e sulla capacità di adattarsi a mondo che sta cambiando». «L’Italia porta l’attenzione necessaria sul fronte Sud e credo sia una dimostrazione di come l’Alleanza sappia immaginare il suo ruolo in un sistema complesso», aggiunge la presidente del Consiglio. «Chiaramente ci sarà sostegno all’Ucraina che sicuramente non mancherà», aggiunge Meloni che si dice «soddisfatta dal lavoro fatto finora». 

 

 

Intanto davanti agli occhi del mondo ci sono quelle immagini «di bambini malati oncologici per strada a seguito del bombardamento dell’ospedale a Kiev», immagini «spaventose», dice ancora la presidente del Consiglio. «Penso che offrano una dimensione della reale volontà rispetto a una certa propaganda russa di cercare una soluzione pacifica», avverte. «Quando si aggredisce la popolazione civile con questa veemenza e ci si accanisce sui bambini, decisamente i segnali che arrivano sono altri», ribadisce. 

 

 

Si torna alle questioni legate alle dinamiche politiche in Europa, a cominciare dal voto in Francia. «La lettura della sconfitta del Rassemblement national mi sembra semplicistica, nessuno può cantare vittoria», ragiona la premier. «C’erano - prosegue - tre schieramenti, nessuno dei quali è in grado di governare da solo. E all’interno di alcuni di questi schieramenti ci sono differenze molto evidenti. Quindi vedremo che cosa accadrà». «Il risultato del ballottaggio è che nessuno ha vinto le elezioni», segnala ancora la leader di Fratelli d’Italia, che prevede un percorso «non facile» per la formazione del nuovo governo. «Per esperienza personale - annota - dico che è più facile governare quando si condividono delle idee piuttosto che quando si condivide un nemico». Capitolo alleanze in Europa, allora. Vedere i ‘Patrioti’ di Orban come un gruppo putiniano «mi sembra una definizione da osservatori», manda a dire Meloni.

 

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