Maternità surrogata, primo sì al reato universale. Roccella: "No allo sfruttamento"
La commissione Giustizia del Senato ha approvato il disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia che introduce il reato universale di maternità surrogata. I commissari hanno conferito il mandato alla relatrice, Susanna Campione di FdI, a riferire in Aula. Tutti gli emendamenti al testo approvato dalla Camera un anno fa sono stati respinti. Ora la conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama dovrà stabilire il calendario dell’approdo in Aula. Se la proposta completasse l'iter e divenisse legge, significherebbe che anche all'estero verrebbe applicata la legge italiana e non sarebbe più possibile ricorrere alle pratiche previste nemmeno all'estero per i cittadini italiani.
L'anatema del Papa contro l'utero in affitto: è un delitto universale
La notizia è stata commentata da Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, che sull'ok della commissione Giustizia del Senato al disegno di legge si è detta soddisfatta: "L’Italia si conferma una nazione all’avanguardia sul fronte dei diritti, contro le nuove forme di sfruttamento delle donne e dell’infanzia. Difendiamo il diritto dei bambini alle proprie origini, il diritto delle donne a non essere sfruttate e mercificate, la salvaguardia delle relazioni solidaristiche e gratuite su cui si fonda la coesione della nostra società".
"Utero in affitto? Pratica disumana": Delmastro contro le "femministe di oggi"
"L’approvazione in Commissione giustizia al Senato del testo di legge presentato da FdI e già approvato alla Camera che considera la maternità surrogata reato universale è un fatto estremamente positivo", ha affermato invece il copresidente del gruppo ECR al Parlamento europeo Nicola Procaccini, di Fratelli d’Italia. "Si rafforza il rispetto per le donne e si ribadisce la contrarietà ad ogni forma di mercificazione dei bambini. È una legge laica e giusta che ha avuto anche una importante eco dal mondo cattolico e che pone un limite ad una pratica disumana che non può essere considerata un diritto", ha aggiunto.