Sinistra Italiana e i 420mila euro di affitti non pagati. I "buffi" di Fratoianni & Co.
Ilaria non è sola. A sinistra è in corso una vera e propria gara per le “trasgressioni immobiliari” e il campione assoluto è Sinistra Italiana, l’ex partito di Nicola Fratoianni. I 73mila euro, che il suo movimento doveva all’Inps, non sono un caso isolato. Anzi, sembra, che a queste latitudini non pagare l’affitto, sia una consuetudine, un must. Nella capitale, infatti, emerge un nuovo importante credito legato a dei locali occupati. Il creditore è lo stesso degli alleati dem: Ater, ovvero l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica che fa capo alla Regione Lazio, fino allo scorso anno guidata dal Pd di Zingaretti. «Tra i corridoi dell’ente – si vocifera – sia diventata una piaga riscuotere dai sostenitori della Salis le spettanze dovute». Se il Pd ha trovato una soluzione per rateizzare i propri debiti, medesimo ragionamento non vale per i principali partner di Avs. Il primo nodo è quello relativo alla storica sede di San Saba, quella di Testaccio. In via Nicola Zabaglia le morosità, secondo i dati di fine anno, sarebbero ammontate a 102mila euro.
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«La mediazione per questo circolo – spiega l’ex segretario cittadino di Sinistra Italiana Adriano Labbucci – va avanti da tempo. L’ultima riunione, in cui abbiamo presentato una proposta per saldare gli arretrati, si è tenuta circa sei mesi fa. In quell’incontro, i dirigenti dell’ente ci ascoltarono e misero sul tavolo una controproposta. Da quel momento in poi, però, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Non capisco perché altre situazioni, come quella di Primavalle, siano state affrontate, mentre in tal caso non s’è fatto nulla. Nonostante stiamo parlando di una sezione storica, che viene dal Pci, nonché tra le più frequentate, nessuno ha cercato di venirci incontro, seppure parliamo di un locale destinato soprattutto a iniziative di solidarietà, come il deposito di pacchi alimentari, riservati a poveri e meno abbienti». Una situazione simile per il partito di Fratoianni è quella legata all’immobile di via Val Chisone. Qui Sinistra Italiana deve all’Ater 13mila euro. «Era una sede di Rifondazione Comunista. Anche in questo caso, so di un contatto per risolvere la querelle, pur non avendola seguita direttamente – conferma Labbucci».
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I gialli relativi ai garage, un tempo gestiti dal rosso Nicola, non finiscono qui. Altro caso eclatante quello degli spazi di via Silvano, nel quartiere di Piatralata, su cui da anni si dibatte sulle testate locali. Qui Si non c’è più, ma resta un buco da 237mila euro, ultimo aggiornamento dicembre 2023. Allo stato ci sono gli attivisti dell’Arci, senza contratto. Ultima controversia, infine, quella legata al circolo di via Peperino. In questo caso, il debito con la municipalizzata della Regione è di circa 70mila euro.
«La saracinesca – riferiscono alcuni residenti – è abbassata di giorno, ma con l’imbrunire si intravede qualche attivista». Una cosa è certa, cumulando gli arretrati con con l’Ater, si superano i 420mila euro di debito. Ragione per cui lo scandalo, sollevato da Open, non è un qualcosa di isolato, ma piuttosto la classica goccia che fa traboccare il vaso o peggio la "rivelazione" che spiega come il modus operandi di Salis non sia una novità fra i compagni. che l’hanno voluta nelle loro liste.