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Salis, Daniele Capezzone contro il padre: "Offende ma sparacchia a casaccio"

La neoeletta al Parlamento europeo Ilaria Salis ha risposto alle polemiche scatenate dalla sua adesione ai movimenti per la casa e alle richieste di Aler, l'ente che gestisce gli alloggi popolari di Regione Lombardia, di 90mila euro come arretrati perché trovata in una abitazione occupata nel 2008. "Chi entra in una casa disabitata prende senza togliere a nessuno, se non al degrado, al racket e ai palazzinari", ha scritto in un lungo post sui suoi profili social. “Il movimento di lotta per la casa – ha continuato - ha sempre agito con la forza della legittimità data dal semplice principio che tutte e tutti dobbiamo avere un tetto sulla testa. Questo è il nocciolo della questione, l'argomento su cui tutti siamo chiamati ad esprimerci e a decidere cosa vogliamo collettivamente". Il tema è stato lanciato sul tavolo del dibattito al Tg4. Ospite in collegamento, Daniele Capezzone è stato molto chiaro. 

 

  

 

Ilaria Salis è, per il direttore editoriale di Libero, "una gentildonna accusata di andare in giro per l'Europa con gruppi estremisti di sinistra a colpire gruppi estremisti di destra". "Tutti ci siamo impegnati per le indagini, per le catene. Ci mancherebbe altro. Ora, però, l'hanno candidata. Avevamo capito che il processo doveva andare avanti. Invece pare che lei voglia sottrarsi a quel processo e già andiamo male", ha detto il giornalista. Quindi, ricordando l'inchiesta di Libero, che ha fatto luce sull'occupazione della casa da parte dell'europarlamentare, Capezzone ha continuato: "Lei dice che è stata vista una sola volta. No. Le persone raccontano di averla vista per molti anni e almeno fino a prima del Covid". Nel mirino del direttore editoriale del quotidiano ci è finito infine anche il padre, Roberto Salis: "Passa il tempo a offendere, ma sparacchia a casaccio", ha aggiunto e scritto su X.