Salis fa litigare Avs: Bonelli contro Fratoianni. E il M5S punta ai "Verdi"
Le parole del segretario Angelo Bonelli, contrario alla politica della neo europarlamentare Salis sull’occupazione abusiva delle case, fanno riemergere le diversità sopite tra Verdi e Sinistra. Diversi gli ecologisti che vorrebbero sganciarsi dall’intesa con Fratoianni per costruire anche in Italia un movimento simile a quello che, a livello continentale, ha un gruppo ben consolidato e che, col passare degli anni, è diventato centrale quando bisogna far valere determinate posizioni. Battaglie su cui, negli ultimi mesi, si ritrova, guarda caso, pure il M5S. I pentastellati, usciti indeboliti dall’ultima contesa elettorale, vorrebbero puntare sull’onda green per rilanciarsi. In questo modo non solo metterebbero a tacere i maligni che già pensano a una corrente contiana all’interno del Pd, ma riuscirebbero a ritagliarsi uno spazio diverso tra i banchi di Bruxelles. Nel Pse, d’altronde, sarebbero sempre secondi ai dem di Schlein. Ragione per cui sarebbero già iniziati i primi ammiccamenti tra due realtà molto simili.
Fratoianni abusivo come Salis: debito da 73mila euro per l'occupazione
Più di qualcuno fra gli amici di Angelone, sotto traccia, avrebbe dato il via all’operazione per sganciarsi dai compagni e abbracciare i grillini. I primi a muoversi, in tal senso, i delusi dall’ultima contesa elettorale. Il campano Francesco Emilio Borrelli, arrivato dietro al sindaco di Riace Domenico Lucano, ad esempio, guarderebbe di buon occhio un’intesa con i gialli dell’ex premier. Non bisogna sottovalutare neanche quanto accaduto a Bari, dove gli ambientalisti sono stati determinanti, per la vittoria del sindaco Vito Leccese, che sembra stia già al lavoro per la creazione di un nuovo contenitore ecologista. Dal Sud, poi, arriva un appello non casuale, quello dell’ex ministro di Alfonso Pecoraro Scanio.
Sede abusiva, Fratoianni prova a rovesciare il tavolo: "Cosa ci contestano"
L’ex ministro dell’Ambiente, più di un semplice riferimento a queste latitudini, sostiene la necessità di un intergruppo eco-digital al Parlamento Europeo: «Bisogna effettuare valutazioni che vadano oltre le vicende nazionali. In tal senso, è indispensabile capire che la transizione ecologica e quella digitale sono strade parallele. Per battere le destre e superare le difficoltà dei Verdi europei, che insieme ai liberali hanno perso terreno, occorre allargare, con cui si condividono modelli, proposte e idee, come nel caso del Movimento 5 Stelle». Il campano, però, non si sbilancia ancora rispetto a quello che potrebbe essere il matrimonio partitico del 2024: «Non penso ci siano ancora le condizioni per un’alleanza organica, ma sono contento sia per il risultato Verdi, che riescono a spuntarla con energie nuove, come Benedetta Scuderi, sia per i 5 Stelle, che pur avendo perso qualche seggio, hanno eletto profili validi e con una spiccata sensibilità verso le tematiche ambientali».