l’analisi di pagnoncelli

Sondaggio Pagnoncelli, crollo verticale del Pd dopo le Europee. Sprofonda Azione

Nando Pagnoncelli regala una fotografia delle intenzioni di voto ad una ventina di giorni di distanza dalle elezioni Europee. Nel sondaggio per il Corriere della Sera viene evidenziato che c’è una differenza rispetto a quanto emerso dalle urne per via di un minore astensionismo tra i partecipanti al sondaggio, con il 57% dei partecipanti che ha deciso di esprimersi, mentre ai seggi la soglia è stata sotto la metà degli aventi diritto.

 

  

 

Quasi tutti in calo i partiti rispetto al voto del 9 giugno: Fratelli d'Italia scende al 28,1 (-0,7%), Forza Italia perde uno 0,4% fino all'8,5%, la Lega dal 9% passa all'8,8%. Pesante caduta anche per il Partito democratico di Elly Schlein, che perde l'1,3% e si attesta al 22,8%. Mezzo punto in meno per Avs, ora al 6,2%. Giù addirittura dello 0,8% Azione: Carlo Calenda vede il baratro, contando sulla fiducia del 2,5% degli intervistati. Gli unici partiti con il segno positivo sono +Europa, che guadagna uno 0,2% fino all'1,5% e il Movimento 5 Stelle, che recupera addirittura 2,5 punti percentuali rispetto alle Europee, ritrovando il 12,5% complessivo nei dati di Pagnoncelli. “Il M5S è il più penalizzato dal risultato delle elezioni europee, anche perché si tratta di una forza che ha le punte del proprio consenso concentrate nel Sud del nostro Paese, area che ha visto una partecipazione drammaticamente bassa (ha votato il 43,7% degli aventi diritto nell’Italia meridionale e un misero 37,8% nelle Isole)”, l’analisi dell’amministratore delegato di Ipsos Italia. Fronte governo invece il sondaggista evidenza che l’indice di gradimento sale dal 43 di maggio all’attuale 44, mentre la valutazione di Giorgia Meloni cresce dal 44 al 45, con leggeri aumenti.

 

 

Ed ecco l’analisi finale di Pagnoncelli sul Corsera: “Per ora possiamo dire che gli italiani sembrano confermare quel ‘bipolarismo tenue’ che abbiamo visto emergere dal voto europeo (i due partiti principali, Pd e FdI hanno poco più della metà dei voti validi) da un lato; dall’altro si mantiene il netto primato della formazione di Giorgia Meloni nel centrodestra, ma sembra più solida la preminenza del Pd nell’opposizione. Se tutto questo sarà confermato, può anche darsi che si sia di fronte ad un progressivo consolidamento del nostro sistema politico”.