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Morti sul lavoro, Uil contro Calderone. Ma il ministro era Orlando

Pietro De Leo
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Il confronto tra la dignità e la strumentalizzazione. È accaduto ieri, durante la presentazione di uno studio Uil riguardante i morti sul lavoro. All’appuntamento era presenta anche Emma Marrazzo, la mamma di Luana D’Orazio, giovane operaia, di appena 22 anni, morta sul posto di lavoro, dilaniata da un orditoio. «Quando sento dire tante cose, quando sento parlare della patente a punti - ha detto la donna - ecco, la ministra Calderone dovrebbe venire a vivere a casa mia per vedere cosa succede davvero». Un appello accorato, segnato da tanta, dignitosa, sofferenza. Che è stato rilanciato e amplificato per lo scontro politico dal leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri. «La ministra del Lavoro vada a vivere a casa della mamma di Luana. Nessuno parla di cosa succede dopo la tragedia. Non c’è la volontà politica di affrontare questo problema». E ancora: «Siamo stanchi di chiacchiere e conferenze stampa per far credere che si fa qualcosa e poi non si fa niente».

 

 

Toni evidentemente caricati che distorcono la dialettica tra sindacati e governo su una piaga molto dolorosa che dovrebbe essere affrontata con ben altra impostazione. E infatti arriva lo sdegno della maggioranza, che fa quadrato attorno alla titolare del Lavoro. Da Fratelli d’Italia, il capogruppo alla Camera Tommaso Foti osserva: «Mantenendo il massimo rispetto per le parole della madre di Luana, dettate da un comprensibile dolore, non capiamo come possano essere riproposte dal rappresentante di un’organizzazione sindacale che punta il dito contro un’esponente dell’attuale governo. Quella dei morti sul lavoro è una piaga drammatica che deve essere combattuta trasversalmente e non può essere risolta con una bacchetta magica da un ministro che si è insediato 18 mesi fa». E aggiunge: «Non era Marina Calderone ministro del lavoro quando la ragazza morì, ma lo era Andrea Orlando, sul quale non mi pare che Bombardieri abbia mai sparato cannonate». Critiche a Bombardieri arrivano poi dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto, il quale osserva: «Sfruttare una tragedia è inaccettabile. Ed è una vergogna che un importante segretario sindacale si esprima con queste parole. Vergognoso ed anche pericoloso. Invito la stessa Uil a prendere posizione nei confronti di dichiarazioni così violente e fuori luogo stante anche il fatto che l'attuale ministro del Lavoro Marina Calderone all'epoca dei fatti era preceduta dal ministro Orlando».

 

 

Anche nell’area di centro della coalizione si prendono le difese di Marina Calderone. È il caso di Pino Bicchielli, di noi Moderati, che parla di «polemica del incomprensibile e pretestuosa» da parte del segretario UIL. Mentre da Forza Italia, la responsabile nazionale lavoro Chiara Tenerini ragiona: «Sosteniamo con grande determinazione le misure per incrementare le ispezioni, rafforzare i controlli e promuovere la formazione e la prevenzione. Siamo impegnati anche per introdurre incentivi per le aziende virtuose che investono nella sicurezza, aiutando le imprese ad aumentare le tutele a favore dei lavoratori». Dunque, aggiunge, «Speculare su una drammatica vicenda come quella di Luana D'Orazio, avvenuta peraltro sotto un altro Governo, non fa onore a Bombardieri ed è profondamente irrispettoso».

 

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