Ursulina, il bis parte male. L'Italia si astiene su von der Leyen e vota no a Costa e Kallas. Meloni: sbagliato metodo e merito
Fumata bianca al pacchetto di nomine per vertici Ue del prossimo ciclo politico europeo. Dopo aver dibattuto per tutto il pomeriggio su temi caldi come quelli della guerra in Ucraina, del conflitto in Medio Oriente, di Sicurezza e Difesa, i leader hanno trovato l'accordo definitivo. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha deciso in serata di procedere al voto e ha reso noti i risultati. Antonio Costa, portoghese del Pse, è stato eletto con la maggioranza dei voti presidente del Consiglio europeo, così come Ursula von der Leyen, tedesca esponente del Ppe, è stata confermata alla guida della Commissione europea. Kaja Kallas, estone di Renew, è invece stata nominata Alto rappresentante. Ma l'Ursula bis parte male. Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha optato per l'astensione dal voto su Ursula von der Leyen e per il voto contrario su Kaja Kallas e Antonio Costa.
Ue, i leader puntano a chiudere sulle nomine evitando lo strappo con Meloni
La proposta formulata da popolari, socialisti e liberali per i nuovi vertici europei è sbagliata nel metodo e nel merito. Lo ha dichiarato con un messaggio pubblicato su X il premier Giorgia Meloni. "Ho deciso di non sostenerla per rispetto dei cittadini e delle indicazioni che da quei cittadini sono arrivate con le elezioni. Continuiamo a lavorare per dare finalmente all’Italia il peso che le compete in Europa", ha dichiarato Meloni sui social. Una fonte europea ha riferito che il presidente del Consiglio italiano, durante il Consiglio, ha avuto un "atteggiamento molto costruttivo" nella discussione al Consiglio europeo e ha "proposto alcuni emendamenti che sono stati apprezzati dagli altri leader".