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Autonomia, la scommessa di Zaia: “Mettiamola alla prova dopo il disastro centralista”

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«Sia chiaro che questo è l’ultimo treno che passa per l’Italia». Intervistato da Repubblica, è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a guardare alla riforma dell’Autonomia spiegando che «il modello centralista ci ha portato al disastro che viviamo, ha fallito. Se il Paese è a due velocità, se i cittadini sono costretti a fare le valigie per curarsi, se ci sono diseguaglianze, non è certo colpa dell’Autonomia che non c’è. Io dico solo una cosa, mettiamola alla prova, anche e soprattutto nelle Regioni meridionali, questa forma di federalismo della quale tanti parlano senza cognizione di causa». 

 

 

A proposito del vaglio del Quirinale, l’esponente leghista osserva che «stimo e ho un ottimo rapporto col Presidente Mattarella, rispetto profondamente le sue prerogative e so che anche in questo caso agirà in ossequio ai dettami della Costituzione, la Carta della quale lui è garante e che però, mi piace ricordare, è autenticamente federalista». Al Pd manda invece a dire «prendo atto che rinnegano la loro storia. Ma in tanti anni col Pd al governo quella riforma non l’hanno mai cancellata. Non siamo la Banda Bassotti che è scappata con la refurtiva. Rispetto le opinioni di tutti ma le regole della democrazia valgono per tutti». 

 

 

«Questa farsa della secessione dei ricchi - tiene a dire Zaia - è una narrazione irrispettosa nei confronti dei cittadini. Nessuno vuole separarsi dalla Repubblica italiana o strappare funzioni essenziali». E a chi fa osservare che istruzione e sanità lo sono, il governatore del Veneto ribatte che «una cosa è trasferire la pubblica istruzione, che resta prerogativa dello Stato, altro è parlare di alcune funzioni che potrebbero essere delegate».

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