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Firenze, la sfida finale. Il piano di Renzi, a rischio il fortino rosso del Pd

Christian Campigli
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La sfida più difficile, ma anche quella più affascinante. La possibilità di far cadere l'ultimo dei fortini rossi ed iniziare la lunga campagna elettorale per la conquista della Regione Toscana. Eike Schmidt, ex direttore del museo degli Uffizi, è il candidato del centrodestra che si confronterà, domenica e lunedì, con Sara Funaro, appoggiata da Partito Democratico, Avs e Azione, scelta senza essere prima passata dalle primarie. Al primo turno, quest'ultima ha raccolto il 43% dei consensi, dieci punti più dello storico dell'arte. Ma si sa, al ballottaggio si gioca una partita nuova, si riparte, tanto per restare nella metafora calcistica, dallo 0 a 0. Dopo essersi confrontati, anche aspramente, su sicurezza e trasporto pubblico locale, gli ultimi tre giorni hanno visto le rispettive fazioni buttarsi a capofitto su due temi specifici. I progressisti, tanto per non smentirsi, hanno cavalcato il solito, trito e ritrito riferimento alla «peggiore destra» e al «pericolo fascista». Un refrain stantio, che ha però uno scopo preciso: la chiamata alle armi della sinistra radicale, capitanata da Dmitrij Palagi. Lontani anni luce dal Pd, non hanno apprezzato la mancata presa di posizione di Funaro (che ha origini ebraiche) sulle azioni condotte dal governo Benjamin Netanyahu a Gaza. Prevarranno in loro le questioni interne o quelle internazionali?

 

 

Che farà poi il 6% che al primo turno ha votato Cecilia Del Re, ex assessore, defenestrato dall'allora sindaco Dario Nardella per una visione differente sulla realizzazione della tramvia? Si piegherà all'onirico richiamo della sinistra o si ricorderà degli scontri verbali, talvolta anche violenti e della porta chiusa in faccia dal Pd, quando venivano chieste, a gran voce, le primarie di coalizione? E se è vero che Stefania Saccardi ha palesato il proprio appoggio a Sara Funaro, è altrettanto evidente come gli attivisti ed i simpatizzanti di Italia Viva (partito di Matteo Renzi), a Firenze, non abbiano affatto gradito questo endorsement. Secondo i rumors, buona parte del bottino raccolto al primo turno (7%) andrà a Eike Schmidt. Sara Funaro è, al contrario, certa dell'appoggio del 3% dei grillini. Il centrodestra ha puntato molto sulla questione stadio Artemio Franchi. La Fiorentina non ha affatto apprezzato l'imposizione voluta dall'amministrazione comunale, che ha dato il via ai lavori di ristrutturazione. La società viola, che non ha mai nascosto il desiderio di realizzare, a spese proprie, uno stadio nuovo e moderno, ha presentato un esposto, per bloccare il cantiere.

 

 

Schmidt si è recato insieme al senatore di Fdi, Paolo Marcheschi a Roma e insieme hanno incontrato Guido Crosetto. «Il ministro ci ha comunicato la sua totale disponibilità a valutare in tempi rapidi qualunque richiesta di approfondimento gli giunga dal futuro sindaco – ha sottolineato l'ex direttore degli Uffizi - Ci sono spazi di proprietà del ministero della Difesa che aspettano di conoscere il loro futuro ed è sensato pensare di realizzare in una di queste un impianto moderno». Un tema diventato ben presto di impatto nazionale. «Stupisce – ha ricordato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano - che il Comune di Firenze non abbia adottato fin dal principio misure idonee a garantire la continuità nella fruizione degli eventi in alternativa allo Stadio Franchi, per minimizzare i disagi per i tifosi fiorentini e per la comunità tutta così fortemente lamentati dalla società sportiva».

 

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