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Ue, mano pesante della Commissione sul deficit eccessivo. Italia e Francia nel mirino

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La Commissione europea ha preparato una relazione nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi per 12 Stati membri per valutare la loro conformità al criterio del disavanzo del Trattato: Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. In questa valutazione, la Commissione tiene conto dei fattori rilevanti presentati dagli Stati membri nel caso in cui il loro rapporto debito pubblico/Pil sia inferiore al 60% del Pil o il loro disavanzo sia valutato come “prossimo” al valore di riferimento del 3% e “temporaneo”. Alla luce della valutazione contenuta nella relazione, l’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo basata sul disavanzo è giustificata per sette Stati membri: Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. È quanto emerge dal pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi dalla Commissione europea. 

 

 

La relazione è solo il primo passo verso l’apertura delle procedure per disavanzo eccessivo. Alla luce di questa valutazione e dopo aver preso in considerazione il parere del Comitato economico e finanziario, la Commissione intende proporre al Consiglio di aprire procedure per disavanzo eccessivo basate sul disavanzo per questi Stati membri a luglio 2024. Nell’ambito del pacchetto del semestre europeo autunnale, per garantire la coerenza con il percorso di aggiustamento stabilito nei piani a medio termine, la Commissione proporrà al Consiglio raccomandazioni per porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo.

 

 

In particolare la Commissione Ue ha valutato che l'Italia si trova ora in una situazione di 'squilibrio', migliorando il giudizio dallo "squilibrio macroeconomico eccessivo" dello scorso anno. In Italia "permangono vulnerabilità legate all'elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze residue nel settore finanziario, che hanno rilevanza transfrontaliera”.

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