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Camera, Mollicone: "Dal M5S ignoranza strumentale. Donno? Provocatore recidivo"

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"Abbiamo appena inviato una lettera ufficiale al presidente della Camera Lorenzo Fontana per chiedere di attivarsi con ogni iniziativa utile a rimuovere Federico Mollicone dal suo incarico attuale di presidente della commissione cultura. Mollicone è stato uno dei protagonisti dell’aggressione squadrista ai danni di Leonardo Donno": così si sono espressi i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura alla Camera Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato. “Replico al gruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura per la difesa dell’istituzione che ho l’onore di rappresentare da inizio legislatura, ricordando ai componenti che l’incarico di Presidente è un incarico elettivo. Nell’attuale legislatura nella commissione che ho l’onore di presiedere maggioranza e opposizione hanno condiviso provvedimenti importanti: il 25% dei provvedimenti conclusi in commissione è appannaggio dell’opposizione e tre leggi – di cui una comprensiva anche di una delega al Governo – sono state votate all’unanimità. In Commissione ho sempre tutelato i diritti dell'opposizione. Abbiamo votato 4 leggi in sede legislativa, l'unica commissione alla Camera, fra cui proprio una dell'opposizione", ha dichiarato in risposta il Presidente della Commissione Cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone.

 

 

"Desta sincera ilarità il fatto che tra i firmatari della surreale richiesta ci sia il collega Amato che è stato sospeso 15 giorni, il massimo dei giorni di sospensione che può attribuire l’Ufficio di Presidenza, per aver occupato l’aula della Giunta delle Elezioni vietando l’esercizio delle funzioni ai deputati della Repubblica. Tra loro, sempre sospeso per 15 giorni per lo stesso fatto e -come ha ricordato il Vice Presidente della Camera Mulè - per aver aggredito un assistente parlamentare, c’era anche il collega Donno, che oggi, sprezzante del ridicolo, annuncia querela contro me e contro i colleghi che lo avrebbero aggredito quando lui stesso, in tutte le interviste, ha dichiarato di non essere in grado di stabilire chi materialmente lo avesse colpito. In più, l’ufficio di Presidenza, a cui mi sono sottoposto e ho riconosciuto le sanzioni, ha stabilito che io ho fatto solo invasione dell’emiciclo e diverbio verbale, come testimoniano le immagini. L’analisi delle stesse immagini, anzi, può portare a grandi sorprese che non anticipo qui ma che ho dato ai miei legali con l’indicazione di verificare la sostenibilità di una querela per aggressione, diffamazione e falso ideologico. Donno non è nuovo a simili comportamenti, che tendono a destabilizzare l'aula e a provocare chi non la pensa come lui, evidentemente per supplire alla carenza di contenuti: il solo fatto di affiancarlo a Matteotti è un vergognoso insulto alla sua memoria e importanza storica", ha aggiunto. 

 

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