Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ruini e il golpe di Scalfaro per affondare Berlusconi. La rivelazione

Leonardo Ventura
  • a
  • a
  • a

«Effettivamente andò così. La nostra decisione di opporci a quella che ci appariva come una manovra, al di là della indubbia buona fede di Scalfaro, fu unanime. E pensare che Scalfaro era stato per me un grande amico». Così il cardinale Camillo Ruini, alla guida della Cei dal 7 marzo 1991 al 7 marzo 2007, rispondendo in un’intervista al «Corriere della Sera» sulla richiesta che nel 1994 gli fece l’allora capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro, di aiutarlo a far cadere il governo Berlusconi. Un invito che arrivò nel corso di un pranzo al Colle, a cui erano presenti anche il cardinale Angelo Sodano e monsignor Jean-Louis Tauran, secondo quanto contenuto nel libro edito dal Corriere sui presidenti della Repubblica «Il Colle d’Italia».

 

 

«Rammento quando De Mita nel 1987 - racconta Ruini - gli aveva offerto di diventare presidente del Consiglio, in opposizione a Craxi e con la benevolenza del Pci. Scalfaro allora era venuto da me e mi aveva detto che avrebbe rifiutato. «Fa bene», avevo risposto. E infatti a palazzo Chigi sarebbe poi andato Amintore Fanfani. Per questo rimasi colpito dal modo in cui aveva cambiato posizione, così nettamente. Penso che Berlusconi abbia mostrato i suoi pregi e i suoi limiti, come tutti gli altri politici, ma che non abbia avuto in alcun modo fini eversivi. I pericoli per la Repubblica semmai erano altri». Poi confessa di essere rimasto legato a Carlo Azeglio Ciampi: «Una personalità intelligente e seria. È stato un ottimo presidente per l’Italia e siamo stati molto, molto amici. Ancora adesso quando telefono alla moglie, che ha 102 anni, è felice di sentirmi».

 

Inevitabili le reazioni politiche. Per il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè: «Il tempo è galantuomo e oggi si è incaricato di consegnare un altro pezzetto della storia a proposito dei quattro colpi di Stato di cui fu vittima e ha sempre parlato Silvio Berlusconi». «L’intervista del Cardinale Camillo Ruini al Corriere della Sera accende i riflettori su una dinamica molto grave per la nostra democrazia che il presidente Silvio Berlusconi ha costantemente denunciato e che noi, insieme a lui, abbiamo sempre sostenuto. Oggi tutto questo si rafforza come verità» ha aggiunto la deputata di Forza Italia, Deborah Bergamini. «Emerge tutta la cruenta manipolazione subita dalla democrazia nel nostro Paese fra gli anni Novanta e gli anni Duemila» ha chiosato Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e libertà.

Dai blog