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Toti non va liberato perché si ritiene innocente. La motivazione choc della giudice di Genova

Rita Cavallaro
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«Il contenuto dell’ordinanza si presta ad essere impugnato, almeno dal mio punto di vista; andremo al Riesame». Promette battaglia l’avvocato Stefano Savi, difensore del presidente della Regione Liguria. Giovanni Toti non solo non intende dimettersi dalla sua carica istituzionale, ma è inamovibile nel sostenere la sua totale innocenza ed estraneità ai reati che gli vengono contestati dalla Procura di Genova, che si è opposta alla revoca degli arresti domiciliari e procede con un'inchiesta per corruzione che va avanti da quattro anni al fine di trovare una pur minima prova contro Toti. In totale sintonia con gli accusatori, si è pronunciata ieri il gip di Paola Faggioni, che nell’ordinanza con cui ha respinto l’istanza di revoca o attenuazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, ha motivato la sua decisione di tenere recluso il governatore su tre argomentazioni in grado di sostenere il «pericolo concreto e attuale di reiterazione di analoghe condotte criminose».

 

 

La prima è che si vota per la Regione nel 2025, la seconda è che Toti non si dimette e la terza riguarda il fatto che il presidente si ostina a dichiararsi innocente. Scrive il gip: «È evidente, anche alla luce dei recenti sviluppi investigativi, la permanenza del pericolo che l’indagato possa reiterare analoghe condotte - peraltro ritenute pienamente legittime e corrette dal predetto - in vista delle prossime competizioni elettorali regionali del 2025 (o di ulteriori eventuali competizioni elettorali), per le quali il predetto aveva, peraltro, già iniziato la relativa raccolta di fondi». Il giudice fa riferimento, nello specifico, a quei 40mila euro di erogazioni liberali, regolarmente registrate come finanziamento elettorale dal Comitato di Toti, ricevuti dall'imprenditore Aldo Spinelli, colui che ha ammesso di aver finanziato tutti i partiti, compreso il Pd. Eppure i bonifici dichiarati dal governatore sono considerati il pagamento per alcuni favori, tra cui il rinnovo della concessione trentennale del Terminal Rinfuse al gruppo Spinelli. E se Toti venisse rilasciato, sostiene il giudice, riprenderebbe con quel do ut des, perché «dalle risultanze investigative compendiate nelle ultime annotazioni della GdF del 24.04.2024 e del 12.06.2024. è emerso che in data 14.04.2024 era stata organizzata dal Presidente della Regione Giovanni Toti, a Genova presso la Villa Lo Zerbino, una cena elettorale di raccolta fondi a beneficio del Comitato Toti Liguria, in vista delle prossime elezioni regionali del 2025».

 

 

Il gip infine aggiunge che «tale pericolo si configura vieppiù concreto ove si consideri che il predetto (Toti, ndr) continua tuttora a rivestire le medesime funzioni e le cariche pubblicistiche, con conseguente possibilità che le stesse vengano nuovamente messe al servizio di interessi privati in cambio di finanziamenti».

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