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G7, Meloni lavora ai dossier per portare a casa il risultato. "Gagliarda e di ottimo umore"
Fervono i preparativi, i sopralluoghi dei tecnici, gli allestimenti del cerimoniale. Mancano appena due giorni al summit dei ’Grandi’ a Borgo Egnazia, la piccola cittadina nei pressi di Fasano che la premier Giorgia Meloni ha scelto come location del G7. E dove è in ’ritiro’ da ieri, per concedersi un po’ di relax con la figlia Ginevra dopo giorni intensi, ma soprattutto dove è intenta a dedicarsi allo studio dei dossier sul tavolo del summit. Giornata di lavoro impegnativa anche questa - riferisce chi le è vicino e che la descrive «gagliarda e di ottimo umore» - di gioco di squadra con gli sherpa per un appuntamento decisivo. Dove la presidente del Consiglio arriva forte di un risultato elettorale che l’ha vista primeggiare tra i governi europei. Una buona carta da calare già nel buon retiro pugliese, dove la premier - potenziale ’queenmaker’ sul tavolo delle trattative europee, ufficialmente al via dalla cena informale del 17 giugno a Bruxelles - vedrà il Cancelliere Olaf Scholz e il Presidente Emmanuel Macron, usciti con le ’ossa rotte’ dalla urne, ma anche la spitzenkandidat Ursula Von der Leyen, che potrebbe invece finire per essere rafforzata dal voto europeo.
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Sul tavolo di Meloni e gli sherpa - tra questi la coordinatrice del summit Elisabetta Belloni - il documento conclusivo del summit, circa 30 pagine da definire e limare, con vari ’XXX’, spazi aperti da scrivere dopo aver chiuso un accordo con gli altri leader. Tra i nodi da scogliere e su cui più sono puntati i riflettori, il possibile accordo sulla questione degli asset russi congelati. Gli americani hanno proposto un prestito da 50 miliardi, che dovrebbe essere garantito con i proventi dei fondi russi congelati presso Euroclear, la società belga che detiene la maggior parte degli asset immobilizzati: il nodo adesso è trovare un meccanismo per legare gli impegni presi a livello di G7 con quelli a livello Ue, tenendo conto anche di una serie di questioni tecniche, come i dubbi sulla possibilità di garantire un prestito con asset congelati di sei mesi in sei mesi sulle basi di una decisione del Consiglio europeo. L’auspicio è che attraverso «la burocrazia diplomatica» si riesca a trovare la quadra, un obiettivo che la presidente del Consiglio spera di centrare e che le garantirebbe un pieno successo del summit.