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Elezioni europee, seggi aperti: come si vota e quando si saprà chi ha vinto

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Oggi, sabato 8 giugno, e domani, domenica 9 giugno 2024, si vota per l’elezione dei 76 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, per l’elezione del consiglio e del presidente della giunta regionale in Piemonte, per il turno annuale di elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario e nelle regioni a statuto speciale Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia. I seggi saranno aperti oggi dalle ore 15 alle ore 23 e domani dalle ore 7 alle ore 23. Sono interessati al voto per le elezioni 
europee oltre 51 milioni di italiani. Le elezioni amministrative - si legge sullo speciale online del Viminale - riguardano 3.520 comuni delle regioni a statuto ordinario, 114 comuni del Friuli Venezia Giulia, 27 comuni della Sardegna e 37 comuni della Sicilia. L’eventuale secondo turno di ballottaggio per l’elezione diretta del sindaco, che interessa i comuni al voto con popolazione superiore ai 15mila abitanti, si svolgerà domenica 23 e lunedì 24 giugno: i seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23 di domenica e dalle ore 7 alle ore 15 di lunedì. Non riguarderà i comuni al voto in Friuli Venezia Giulia, tutti con popolazione inferiore ai 15mila abitanti. 

 

 

I dati ufficiosi su affluenza e risultati relativi alle elezioni europee, alle regionali in Piemonte, al turno ordinario di elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario e alle elezioni amministrative in Sardegna saranno consultabili online - a cura della direzione centrale per i Servizi elettorali del ministero dell’Interno - su Eligendo, il sistema integrato di archiviazione e diffusione dei risultati elettorali, e sull’app Eligendo Mobile (versione per Android; versione per iOS). Gli elettori devono recarsi a votare in possesso di documento di identità valido e tessera elettorale. In caso di smarrimento o esaurimento degli spazi per le timbrature sulla tessera, la stessa può essere richiesta anche nei giorni di votazione presso l’ufficio elettorale del comune di iscrizione nelle liste elettorali. Per le elezioni Europee, è possibile votare una sola lista, e non è ammesso il voto disgiunto. L’elettore può tracciare un segno sul simbolo della lista scelta, anche senza indicare candidati. I nominativi dei candidati eventualmente scelti vanno indicati sulle righe stampate a destra del simbolo, scrivendo il cognome oppure il nome e il cognome in caso di omonimia. Si possono esprimere da una a tre preferenze. Nel caso di due o tre preferenze, le stesse devono riferirsi a candidati di genere diverso, altrimenti si determina l’annullamento della seconda o della seconda e terza preferenza. I candidati devono appartenere alla lista votata.

 

 

Le liste di candidati presentate per ciascuna circoscrizione e i simboli dei partiti, movimenti o gruppi politici organizzati sono consultabili online, come anche i fac-simile delle schede elettorali, di colore diverso per ciascuna delle 5 circoscrizioni elettorali in cui è suddiviso il territorio nazionale. Sono previste agevolazioni tariffarie per i viaggi ferroviari, via mare, autostradali e aerei a favore dei cittadini italiani residenti in Italia o all’estero che si rechino nella località di iscrizione elettorale (o limitrofe) per esercitare il diritto di voto. Previste disposizioni specifiche per l’esercizio del voto con procedura speciale o domiciliare, di cui possono avvalersi determinate categorie di cittadini: tra questi, rispettivamente, i degenti in ospedali o case di cura, i ricoverati in case di riposo e i tossicodipendenti degenti presso comunità, i detenuti e gli elettori ammessi al voto domiciliare in quanto «affetti da gravissime infermità, tali che l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano risulti impossibile» o «affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione». Gli studenti fuori sede possono quest’anno, per la prima volta e solo per le elezioni europee, votare per le liste e i candidati della propria circoscrizione territoriale di origine senza dover rientrare nel comune di residenza. Sono 23.734 gli studenti che hanno fatto richiesta di avvalersi di questa nuova modalità di voto - introdotta in via sperimentale. 

 

 

L’Italia sarà l’ultimo Paese a chiudere i seggi, domani alle 23, e i risultati ufficiali delle elezioni europee non saranno noti prima delle 23, 15 dato che nessuna nazione potrà pubblicarli prima di allora. Nel pomeriggio verranno diffuse le stime pubblicate dal Parlamento europeo sulla base di sondaggi ed exit poll, che conterranno maggiori informazioni man mano che i collegi elettorali chiuderanno in ogni Stato membro. La prima serie di stime per Paese sarà nota intorno alle 18,15. Due ore dopo, il Parlamento farà una prima proiezione della composizione del Parlamento europeo sulla base di stime nazionali, sondaggi preelettorali o exit poll. La seconda proiezione ufficiale della serata, intorno alle 23, 15, sarà la prima a contenere i risultati ufficiali, ma non di tutti i Paesi; alcuni, come l’Italia, finiranno di chiudere le urne in quel momento e altri effettueranno uno spoglio più lento.

 

 

L’ultima proiezione della serata verrà pubblicata intorno all’una di notte di lunedì 10 giugno, ma probabilmente ci vorranno giorni per conoscere il risultato finale. Le proiezioni pubblicate dal Parlamento europeo, però, si basano sui gruppi che esistevano nella legislatura che si sta concludendo che possono restare, scomparire, guadagnare seggi o perderli. La notte delle elezioni, la «torta» dell’emiciclo avrà una parte significativa non assegnata a nessun gruppo, corrispondente a quei partiti nazionali che non erano presenti nell’attuale Parlamento europeo o che non hanno comunicato a quali gruppi aderiranno nella prossima legislatura. I negoziati per formare gruppi che riuniscano eurodeputati di diversi paesi con affinità simili potranno iniziare già dalla mattina del 10. Per formare un gruppo devono riunirsi almeno 23 deputati provenienti da un quarto degli Stati membri, cioè un minimo di sette paesi. 

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