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Pd, la grana Tarquinio non si risolve. Nessuna retromarcia sulla Nato, Schlein all'angolo

Gabriele Imperiale
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Indipendente e pure troppo. Marco Tarquinio, candidato del Partito Democratico alle prossime europee, nonostante la sua veste da autonomo arringa il popolo dem e traccia l’inedita via del pacifismo, mettendo in evidente difficoltà Elly Schlein. “Se le alleanze invece dell’umanità difendono la guerra, allora è il caso di scioglierle”: è il mantra del giornalista che ripete da giorni e che ha ribadito nel suo tour elettorale in Toscana tra Pistoia, Prato, Firenze e San Giovanni Valdarno. Le sue dichiarazioni di qualche giorno fa a Tagadà su La 7 e che avevano aperto il caso, continuano a ripetersi. Via dall’alleanza europea col governo Netanyahu “che fa quello che vuole a Gaza”; via dalla Nato “cosa che non si fa in un giorno, ma che deve essere fatto”. Posizioni in netta controtendenza con quelle del PD e raccolte da Marco Gasperetti su Il Corriere della sera.

 

 

Candidato dem che ha anche rincarato la dose – racconta il cronista – ricordando “le parole oggi dimenticate del premier francese Macron, propenso a inviare truppe in Ucraina, che nel 2019 diceva che la Nato era cerebralmente morta”. Per Schlein però è tutto sotto controllo: le idee di Tarquinio sono solo opinioni personali, la posizione in politica estera del partito è chiaramente a sostegno all’Ucraina e il PD ha da sempre un’importante “tradizione di candidature indipendenti”. Tutto nella norma eppure l’ex direttore dell’Avvenire contesta una grave ‘dimenticanza’ alla sua segretaria. “Quando la sinistra indossa l’elmetto perde sé stessa, la propria anima – ha spiegato nei suoi comizi Tarquinio –. Mussolini guidava l’ala massimalista e interventista dei socialisti e poi quello che è accaduto lo sapete tutti: i primi nemici sono diventati i vecchi compagni con la camicia rossa, mentre la sua era diventata nera”.

 

 

Un Tarquinio indipendente che non vuole sapere ragioni di Partito e, anzi, si stupisce del clamore suscitato dalle sue parole: “Chi mi conosce sa che dagli anni ’90 dico che, cancellato il Patto di Varsavia, andava sciolta anche la Nato e costruito un nuovo rapporto paritario tra l’Ue e gli Stati Uniti con un sistema di difesa, non solo militare ma anche civile non violento”. Bersaglio dei suoi comizi il segretario dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg: “Se Stoltenberg sostiene che i singoli stati possono attaccare la Russia nel suo territorio attraverso gli armamenti che forniscono all’Ucraina – ha spiegato ai suoi sostenitori – questo significa che, in caso di ritorsione russa, scatterebbe da parte di tutta la Nato il dovere di solidarietà, con un’escalation inimmaginabile. E se invece non scattasse la solidarietà, la Nato non esisterebbe più”. E allora che cosa può fare l’Europa? Cosa possiamo fare noi? Per Tarquinio la soluzione è semplice, ancora una volta in controtendenza con i diktat del Partito: “Avviare una conferenza con tutte le parti in causa, Russia e Cina comprese, nel segno della pace”.

 

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