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Da De Luca a Vauro, la sfilata dei rosic...onzi. Meloni è stufa: “Ora basta bulli”

Edoardo Sirignano
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Vincenzo De Luca continua a dare il peggio di sé, a emulare l’imitazione di Maurizio Crozza, per nascondere quanto non ha fatto, ma il presidente del Consiglio non ci sta. La premier, dopo che il governatore, l’ha accusata di «aver comunicato la sua vera identità», avendolo salutato nella sua visita a Caivano, come quella di s... della Meloni, come d’altronde lui stesso l’aveva definita urlando sotto Palazzo Chigi, replica all’ex sindaco di Salerno. Intervistata da Fiorenza Sarzanini del Corriere Tv, chiarisce come la sua sia stata solo una difesa: «Quando mi attaccò la sinistra non disse nulla. Adesso si straccia le vesti. Hanno due pesi e due misure in tutto e non credono a ciò che dicono». Una bordata viene indirizzata verso la segretaria del Pd: «Mi dispiace che Elly Schlein abbia perso un’altra occasione per sostenere quel cambiamento che aveva promesso. Quando De Luca mi insultò le chiesi di dire qualcosa e non ebbe il coraggio di farlo, mentre ieri se l’è presa con me. De Luca non la manda a dire a nessuno, ma non ha mai usato termini del genere con nessun altro: come ogni bullo è bravo a fare il gradasso, ma quando lo si affronta direttamente non lo fa più. È finito il tempo in cui le donne devono subire».

 

 

All’invito di tirare fuori il coraggio e di comportarsi da quota rosa, comunque, Elly non ci sta e dal palco di Cagliari grida: «Le donne subiscono ogni giorno le scelte del governo». La differenza, però, è che se c’era al posto di Giorgia Meloni una di sinistra, le femministe non avrebbero certamente perdonato a un uomo tale espressione. «La sua fortuna – come viene ben spiegato sul Tempo da Annamaria Bernardini De Pace, uno dei più famosi avvocati divorzisti in Italia - è che quelle odierne lo sono a giorni alterne, ovvero solo quando viene toccata una quota rosa della loro stessa parte politica». Se la risposta del Nazareno, almeno nei toni, è pacata, non lo è quella dei soliti ultras della sinistra, che sfruttano l’occasione per ritagliarsi visibilità. Un esempio è quello del vignettista e candidato al Parlamento europeo Vauro Senesi, che interpellato sul caso di Caivano, dichiara: «Meloni ha detto a De Luca sono quella s... Sono d’accordo con il presidente del Consiglio. Direi che ha completato bene la nota filastrocca. Sono una donna, sono una madre, sono una s... Potrebbe usarlo per la campagna elettorale». A parte il bon tono quello che qualcuno chiama garbo istituzionale, tali esternazioni non hanno nulla di ironico e anzi servono a nascondere le mancanze di chi, come ha ben spiegato qualche campano sui social, non è riuscito a dare risposte su Caivano.

 

 

Lo stesso don Maurizio Patriciello, sui nostri taccuini, infatti, aveva ben evidenziato come Giorgia «a differenza di Renzi, Conte e dello stesso De Luca, aveva semplicemente risposto a un appello, a una missiva, ignorata da chi l’aveva preceduta». Ecco perché il viceré di Salerno non solo perde l’occasione per recuperare un modus operandi degno di un presidente che si rispetti, che certamente non chiama Pippo Baudo chi combatte la Camorra o prende a parolacce i poliziotti, ma soprattutto finisce col tradire quei cittadini, a cui interessava solo il recupero di sinergie indispensabili per risolvere problemi.

 

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