dopo la strage

Rafah, la condanna di Alemanno: "Esame di coscienza, massacro che dura da mesi"

"Un tragico incidente". Benjamin Netanyahu ha definito così il raid nel quale è stata colpita una tendopoli a Rafah, provocando la morte di oltre 40 persone, tra cui donne, bambini e anziani. "Per noi ogni persona non coinvolta che viene uccisa è una tragedia, per Hamas è una strategia", ha aggiunto Netanyahu, accusando ancora una volta i miliziani palestinesi di farsi scudo dei civili. Di fatto "molto grave" ha parlato la procura militare israeliana, annunciando un'indagine sul massacro; i primi risultati dell'inchiesta - ha fatto sapere Tel Aviv - suggeriscono che la maggior parte dei civili sia stata uccisa dall'incendio scoppiato a seguito del bombardamento. "Chi oggi giustamente si indigna per l’ultima strage a Rafah, si faccia un esame di coscienza per quello che non ha fatto in questi sette mesi per fermare il massacro. Tutti i governi occidentali hanno prima voltato la testa dall’altra parte, poi si sono limitati ad 'esortare' Netanyahu e il suo governo a essere più 'attenti e moderati'", ha dichiarato il segretario nazionale di Indipendenza!, Gianni Alemanno.

 

  

 

"La verità è che, dopo l’orrore dell’attacco terroristico del 7 ottobre, qualcosa di folle e inumano sta crescendo in modo mostruoso nella striscia di Gaza e ora in particolare a Rafah. L’attacco terroristico di Hamas è durato un giorno, il massacro nella striscia di Gaza dura da mesi e peggiora giorno dopo giorno, nella sostanziale indifferenza rispetto all’obiettivo di liberare gli ostaggi israeliani. Fin dall’inizio c’erano tutti i segnali di questo orrore, ma si è preferito voltare la testa. Ancora oggi i governanti occidentali, a cominciare da quelli italiani, si limitano a dichiarazioni a parole senza nessuna azione concreta. 
L’Italia finora non ha riconosciuto lo Stato palestinese, non ha votato per la sua ammissione all’ONU, non si è impegnata in nessuna operazione di embargo e sanzioni nei confronti di Israele. Anzi ci si è perfino indignati quando la Corte dell’Aja ha spiccato il mandato di cattura a Netanyahu. La realtà è che il Governo Netanyahu sta commettendo da mesi crimini di guerra, mentre molti reparti dell’esercito sono fuori controllo e vanno sistematicamente oltre ogni limite. La follia genera ulteriore follia, facendo esattamente ciò che vuole chi nel mondo islamico predica fondamentalismo e terrorismo. Questo doveva essere chiaro da tempo, ma oggi chi non agisce per imporre il cessate il fuoco è complice", ha aggiunto.