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Caivano, l'impegno di Meloni: "Faremo vincere lo Stato sul crimine organizzato"

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Con la riqualificazione del centro sportivo «abbiamo dimostrato che il degrado e l’abbandono non sono un destino ma una scelta e, come tutte le scelte, si possono ribaltare», ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo a Caivano. «Faremo vincere lo Stato sulla criminalità organizzata, sul degrado, sull’abbandono e sulla rassegnazione», la promessa della presidente del Consiglio. «Questa Nazione ha tollerato per troppo tempo che ci fossero zone franche» e questo lo Stato non può più consentirlo, ha detto la premier Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione del centro sportivo di Caivano, riconsegnato alla cittadinanza dopo l’operazione di bonifica. Nel comune campano «ci siamo assunti le nostre responsabilità facendo una scommessa impegnativa che, in passato, le istituzioni avevano preferito non fare perché rischiosa», ha sottolineato Meloni: «Ma io credo che una politica seria deve almeno provare a mettere la faccia dove le cose sono difficili».

 

 

 

 

«Non posso non confessare che la mia emozione è ai limiti della commozione. Questa è una giornata in cui l’affanno e l’ansia per quello che fai improvvisamente assumono un senso perché la sfida di Caivano è stata una delle prime principali scommesse mie e del governo e non ero preparata all’emozione provata». Lo dice il premier Giorgia Meloni, inaugurando a Caivano il polo sportivo realizzato nell’ex Delphinia. «Il messaggio è che lo Stato può fare la differenza, le istituzioni possono fare la differenza», sottolinea. In questo luogo, ricorda «partiamo da un orrore, da bambine vittime e da un fallimento delle istituzioni che qui non erano riuscite a difendere i più deboli, i più fragili». «Quando don Patriciello mi ha scritto e mi ha detto "vieni qui" ho deciso di fare esattamente questo - ricorda il presidente del Consiglio - il 31 agosto siamo venuti, abbiamo fatto quello che ogni cittadino si aspetta dalle istituzioni, non limitarsi alla solidarietà. Ci siamo assunti le nostre responsabilità, una scommessa impegnativa che le istituzioni in passato avevano preferito non fare. Ma la politica seria mette faccia dove le cose sono difficili».

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