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Valditara presenta Agenda nord: "220 milioni per gli istituti con fragilità"
Dopo Agenda Sud, nasce Agenda Nord, un programma da 220 milioni di euro che a partire dal prossimo anno scolastico mira a ridurre il divario educativo nelle scuole più fragili di dieci regioni dell’Italia centrale e settentrionale: Emilia-Romagna, Friuli Venezia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto. Oltre 165 milioni sono destinati a 2.919 scuole primarie, 20 milioni sono stanziati per progetti di rete in contesti di maggiore disagio educativo e i restanti 34,3 milioni previsti dal piano andranno a 245 scuole di ogni ordine e grado che hanno «criticità molto rilevanti», ha spiegato il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, presentando "Agenda Nord" proprio in una delle scuole che ne beneficeranno, l’istituto comprensivo Sorelle Agazzi di Milano. «Il nostro è un cosiddetto ’istituto di confinè. Abbiamo fragilità ma anche tante potenzialità. Una di queste fragilità, che per noi è diventata potenzialità, è la presenza di tanti studenti di origine straniera: era considerato un limite fino a pochi anni fa, per noi adesso è un’opportunità: infatti, dopo aver attivato un progetto di promozione e innovazione del nostro istituto, quest’anno abbiamo registrato un aumento del 10% delle iscrizioni», ha spiegato Alfio Menga, il dirigente scolastico dell’istituto, in cui oltre il 70% degli studenti sono stranieri.
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I ragazzi hanno ricevuto la visita del ministro Valditara, accompagnato dalla sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, dalla direttrice dell’ufficio scolastico regionale Luciana Volta e dal presidente di Invalsi Roberto Ricci. È stato quest’ultimo a presentare i dati, sulla base dei quali è stata pensata e costruita Agenda Nord: se in Lombardia la dispersione scolastica implicita media è del 2,2%, ben al di sotto dell’8,7% italiano, a Milano città sale al 7,3%. Un dato che racchiude punte minime di poco superiori allo 0% nelle zone più benestanti e picchi di oltre il 20% in quelle meno agiate. «Il nostro territorio è a macchia di leopardo: ci sono aree con criticità maggiori che nel Mezzogiorno», ha evidenziato Valditara. Nasce così la decisione di affiancare ad Agenda Sud - che «sta già dando risultati incoraggianti», ha detto il ministro, annunciando da settembre «nuove iniziative e risorse» - con un programma specifico per il resto del Paese, perché «se vogliamo offrire a tutti i ragazzi le stesse possibilità, è chiaro che dobbiamo intervenire anche su quelle scuole che hanno esiti formativi preoccupanti». Agenda Nord si baserà su dieci azioni, le stesse previste per Agenda Sud: dall’insegnamento personalizzato, con attività di orientamento e tutoraggio fin dalla primaria, al potenziamento del tempo pieno, della didattica laboratoriale, delle attività extracurricolari e delle attività teatrali, musicali e sportive. Per i docenti che su base volontaria aderiranno al progetto, è prevista una retribuzione aggiuntiva per gli incarichi oltre l’orario scolastico e una formazione ad hoc, coordinata da Invalsi e Indire. Coinvolte anche le famiglie, con l’organizzazione di gruppi di supporto alla genitorialità e la condivisione di esperienze e strategie.