Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Salis e Giannini, la notte insonne tra cavigliera elettronica e carabinieri

Luigi Frasca
  • a
  • a
  • a

Massimo Giannini si lamenta a Otto e mezzo di essere stato svegliato alle 4 del mattino dai carabinieri per notificargli una querela per diffamazione. Ilaria Salis, la maestra detenuta a Budapest, dopo essere stata liberata dalle manette a mani e piedi ora si lamenta della cavigliera elettronica che non le concilierebbe il sonno. La 39enne italiana accusata di lesioni aggravate nei confronti di due neonazisti per gli scontri dell’11 febbraio 2023 in occasione del «Giorno dell’onore» due giorni fa è arrivata in tribunale a Budapest per la terza udienza del processo a suo carico. Per la prima volta Ilaria, che ha raggiunto il tribunale in taxi insieme ai genitori, è stata portata in aula senza manette e catene alle caviglie ma con una cavigliera elettronica. È stata scarcerata dopo 15 mesi e le sono stati concessi gli arresti domiciliari fino alla fine del processo.

 

 

Mentre l’ex direttore della Stampa ha dichiarato: «Due mesi fa a Milano, reduce da una puntata di Fazio, nella quale avevo dato giudizi critici rispetto a questa maggioranza, sono andato a dormire in hotel - ha raccontato - e alle 4 di notte mi hanno svegliato 4 agenti di polizia per notificarmi una querela per diffamazione. Alle 4 di notte», ribadisce il giornalista che poi spiega di aver chiesto ai poliziotti il motivo dell’urgenza di questa notifica. «Si fa, è la prassi», la risposta degli agenti. «Ma è la prassi quando dovete prendere un narcotrafficante, non quando dovete notificare una querela a un giornalista», la replica di Giannini che poi si è detto convinto che non ci sia «alcun dubbio» che dietro c’è una regia politica: «Qualcuno ha dato ordine agli agenti di notificare una querela alle 4 di notte in albergo, così come avevano dato ordine alla Digos ha aggiunto - di identificare il loggionista della Scala che aveva urlato Viva l’Italia antifascista, così come hanno dato ordine di prendere e chiudere in cella per un’ora tre giornalisti».

 

 

E ancora «con tutto ciò che rappresenta il dissenso rispetto a questa maggioranza, a questa coalizione e al partito che guida il governo - ha concluso - si adotta il manganello, l’intimidazione». Apriti cielo. Per Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana, «ci mancava pure la notifica della querela per diffamazione alle 4 di mattina in hotel. Quello che ha rivelato Massimo Giannini durante la trasmissione Otto e Mezzo è l’ulteriore, ennesima e preoccupante conferma che si sta creando un brutto clima in questo Paese, con una deriva da parte di settori degli apparati dello Stato che deve essere al più presto corretta. Ne chiederemo conto in Parlamento al ministro dell’Interno, perché non ci possono essere ombre di questo genere con simili episodi nell’azione e nei comportamenti delle Istituzioni».

Dai blog