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Dante offensivo? Matteo Salvini sbotta: "Possono tornare al loro Paese"

«Siamo alla follia. Che qualcuno chieda di mettere fuori dalle classi l’inferno, il purgatorio e il paradiso perché offende qualcun altro e che ci siano dei professori che hanno il buon tempo di stargli dietro è follia». Il vice premier e leader della Lega Matteo Salvini, oggi a Cortona nell’Aretino per presentare il suo ultimo libro «Controvento», commenta così il caso nato dall'esenzione dallo studio della Divina Commedia decisa per due studenti musulmani in una scuola media della provincia di Treviso. «Uno arriva in Italia, è il benvenuto, spalanchiamo le porte, offriamo scuola, salute, casa, lavoro, futuro, ma non possiamo essere noi a cambiare - ha proseguito Salvini - No al crocifisso, al Natale, alla Divina Commedia, alle fiabe, chiusura delle scuole per il Ramadan. No, siamo in Italia. Se a qualcuno non piace Dante, se a qualcuno non piace Gesù Bambini, può anche tornare al suo paese, serenamente».

 

  

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Il caso riguarda una scuola media di Treviso, dove i genitori musulmani di due studenti di terza media hanno chiesto che i figli fossero esentati dallo studio della Divina Commedia di Dante e potessero sostituirlo con Boccaccio. Una richiesta che la docente e il preside hanno alla fine accolto. Sarebbe stata la stessa docente, che in passato aveva dovuto affrontare qualche rimostranza sullo stesso tema, a chiedere preventivamente alle famiglie dei ragazzi che non seguono l’ora di religione di farle sapere se avessero avuto qualcosa in contrario allo studio di Dante. E a quel punto le due famiglie musulmane hanno manifestato la loro contrarietà allo studio di un testo considerato irrispettoso della religione islamica.  Un caso assurdo che rischia di diventare un precedente. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ieri ha annunciato che è stata «disposta una ispezione per verificare come stanno i fatti. L’esclusione dal programma scolastico di uno dei pilastri della nostra letteratura, per motivi religiosi o culturali ancora non abbiamo ben capito, è del tutto inammissibile».