alta tensione

Pnrr, scontro a sinistra sulle parole di Gentiloni: "Manipolazione della verità"

I fondi del Pnrr fanno esplodere ancora una volta lo scontro nel centro sinistra. È partito tutto dalle frasi del commissario europeo Paolo Gentiloni che ha parlato dell'algoritmo da cui è nato il calcolo dei fondi europei. «Ricordo ancora, e porto nel cuore, le parole di David Sassoli. Un grande italiano, un grande europeo e un grande politico - ha detto il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli - Mi spiace vedere la sciatteria con cui un Commissario liquida quella stagione, peraltro sproloquiando alla fine del suo mandato e alla vigilia di una competizione europea. Solo per danneggiare un’altra forza politica. Che tristezza». E si accoda al coro anche Riccardo Ricciardi, deputato e vicepresidente del M5s. "Rammarica constatare come il Commissario europeo agli affari economici, Paolo Gentiloni, in un’intervista al Corriere della sera tenti di manipolare la genesi del Pnrr provando a minimizzare il ruolo del governo Conte. Parlare della presenza di un algoritmo nella distribuzione delle risorse del Next Generation Eu, questione già nota al di là della mirata scelta semantica di Gentiloni, rappresenta un neanche troppo dissimulato tentativo di non parlare della vera conquista di Giuseppe Conte in quel drammatico 2020: aver convinto l’Ue che sarebbe stato semplicemente folle per l’Italia e per altri Paesi accettare la prima offerta europea che era quella di attivare qualche prestito del Mes o della Bei, quando in realtà serviva un intervento molto più solidale e massiccio, che soltanto una prima e storica emissione di debito comune europeo avrebbe potuto conseguire. E così è stato. Non ci interessa addentrarci nei meandri dei veri motivi politici per cui Gentiloni si è lasciato andare a queste discutibili esternazioni, ci limitiamo a chiedergli di non manipolare la storia e di pensare piuttosto al fallimentare Patto di stabilità che l’Ue ha regalato all’Europa facendole fare una colossale retromatrcia».

 

  

 

 

Ma cosa aveva detto Gentiloni al Corriere della Sera? «Emettere debito comune per 800 miliardi senza dedicare un euro a progetti comuni è stata un’occasione persa. Tutti questi soldi sono stati dati in base a un algoritmo ai vari Paesi, mentre è chiaro che i finanziamenti comuni europei dovrebbero innanzitutto andare a progetti comuni». Lo dice in un’intervista a Paolo Valentino, riportata dal Corriere della Sera e contenuta nel libro dello stesso Valentino ’Nelle vene di Bruxelles. Storie e segreti della capitale d’Europà, il commissario europeo Paolo Gentiloni. «Parlo delle quote di finanziamento assegnate ai diversi Paesi. Non sono state negoziate dai capi di governo - spiega Gentiloni - sono state ricavate da un algoritmo che è stato tra l’altro ideato e definito da due direttori generali (entrambi olandesi). C’è un pò di retorica italiana sul fatto che abbiamo conquistato un sacco di soldi non è vero. L’Italia è il settimo paese in termini di rapporto tra soldi ricevuti e Pil. Ci sono altri che in termini relativi hanno portato a casa molto di più, dalla Spagna alla Croazia. Sempre grazie all’algoritmo».