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Migranti e ideologia green: a sinistra nasce l'asse targato Rackete-Salis

Edoardo Sirignano
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Diritti umani, rispetto della dignità della vita e un’equa transizione ecologica sono i pilastri su cui si basa la neonata intesa tra la sinistra tedesca di Die Link e quella italiana, rappresentata dal duo Bonelli-Fratoianni. L’accordo tra il segretario nazionale del movimento progressista e Carola Rackete dovrebbe avere come principale funzione quella di contenere l’avanzata di nuovo centrodestra continentale, che vede in Giorgia Meloni il principale riferimento e trova in Italia un indiscusso punto di forza. A battezzare il «patto lombardo rosso», dunque, è Roberto Salis, il padre di Ilaria, la donna rinchiusa in un carcere ungherese per aver aggredito degli attivisti ultra-conservatori, oggi candidata al Parlamento Europeo tra le file di Avs. Per l’attivista di Preetz, che di fatto si sostituisce ai magistrati, «dovrebbe essere rilasciata subito perché non ci sono prove attendibili». Non mancano ovviamente le solite bordate contro la maggioranza di Palazzo Chigi e le forze che ne fanno parte. Bersaglio in particolare la Lega di Matteo Salvini, la quale viene accusata per aver incitato «crimini d’odio». Il riferimento è ovviamente alla tanto discussa questione migranti, dove già in passato c’era stato più di un semplice e acceso confronto tra i progressisti tedeschi e i militanti del Carroccio, considerando il passato di Rackete come comandante dalla Sea Watch 3.

 

 

Ovviamente non manca neanche il solito sermone sull’antifascismo. «C’è bisogno - sottolinea la teutonica Carola - di un’opposizione forte rispetto a una destra che cresce di giorno in giorno. Altrimenti la storia potrebbe ripetersi». L’obiettivo politico, infatti, è uno soltanto: fare in modo che ci possa essere, sin da subito, una forza che abbia i numeri per contrastare una nuova maggioranza Ursula, che magari ispirandosi proprio alla coalizione guidata in Italia da Giorgia, potrebbe finire col diventare una spina nel fianco per certe politiche, come ad esempio quella sulla green economy, che di fatto divide il continente in due blocchi. Fondamentale che la sinistra italiana superi, pertanto, lo sbarramento del 4%, indispensabile per avere una rappresentanza a Bruxelles. Nonostante ciò, le prime parole di scetticismo verso questo nuovo blocco politico arrivano proprio da Berlino.

 

 

Per il Frankfurter Allgemein, il neonato asse progressista è destinato a fallire in partenza. Il noto quotidiano tedesco, infatti, ricordando quanto avvenuto nel 2019, spiega come, allo stato, sia un cammino tutto in salita per tali forze e ritagliarsi uno spazio per essere decisivi non sia impresa del tutto semplice. La novità, però, che arriva dalla testata tedesca è anche quella riferita al caso Salis. Secondo il giornalista Matthias Rub «l’ulteriore politicizzazione, da parte della sinistra italiana, sta rendendo più difficoltoso trovare una soluzione attraverso i canali diplomatici». Ciò significa che la scelta di Fratoianni di puntare tutto sulla donna, fatta passare come vittima del regime di Orban, alla fine, non è stata vincente, ma è piuttosto un’operazione di marketing, che tra l’altro, secondo gli ultimi sondaggisti, non sembra avere neanche gli effetti sperati. Ragione per cui neanche la comparsa italiana di Rackete potrebbe essere sufficiente a invertire una tendenza, che di fatto penalizza quelle forze, che in Italia, come a livello continentale, tendono a fare del giustizialismo il loro cavallo di battaglia.

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