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Mattino5, la rivendicazione di Meloni su Chico Forti: “Riuscita dove altri hanno fallito”

Giorgia Meloni torna a parlare di Chico Forti. Il presidente del Consiglio, intervistata da Francesco Vecchi nel corso della trasmissione Mattino Cinque, in onda su Canale 5, si è soffermata sulla liberazione dell’imprenditore trentino, rientrato in Italia dopo 24 anni di reclusione negli Stati Uniti: “Ho provato tanta soddisfazione. Perché io da diversi anni seguivo la vicenda e il suo caso, conosco la sua famiglia, sono contenta per una madre che può riabbracciare il figlio, sono contenta di aver mantenuto l’impegno, di essere riuscita dove altri non sono riusciti. È una bella pagina per il governo le nostre autorità. Ringraziamo i colleghi statunitensi per la collaborazione, dopo 24 anni carcere penso fosse giusto per Chico tornare in Italia e riabbracciare sua madre”.

 

  

 

Meloni ha poi parlato del mancato confronto con Elly Schlein, leader del Pd, su Rai1: “Mi dispiace molto perché secondo me è un’occasione persa, molti mi hanno chiesto chi te lo fa fare? Soprattuto se sei in vantaggio, secondo me il confronto è sempre bello, aiuta cittadini a capire cosa sta accadendo. Le regole della par condicio da cambiare? Fermo restando che se dicessi adesso che voglio modificare la par condicio per settimane i giornaloni scriverebbero che il governo è autoritario, sono materia di cui è meglio non se ne occupi il governo, se ne dovrebbe occupare il Parlamento. La legge è la stessa che c’è sempre stata”.

 

 

Ultimo tema è quello delle polemiche sulla scelta di chiedere di votarla scrivendo il suo nome: "Questi dibattiti della sinistra non li seguo più, cosa devo dire? Scrivete Giorgia Meloni detta Sbirulino? Ho chiesto scrivete anche solo Giorgia sulla scheda perché la cosa di cui vado più fiera è che quando incontro le persone mi danno del tu e mi chiamano Giorgia significa che il ruolo che ricopro non ha creato distanza e che io sono ancora la persona del popolo che ero prima di diventare premier. Questo infastidisce i salotti della sinistra radical chic, ma io sono fiera di essere del popolo, che mi diano del tu, che non sono una persona che si sente su un piedistallo anche se alla sinistra farebbe orrore. Si tratta - prosegue la leader di Fratelli d'Italia - di due mondi. Ho visto un tweet di un senatore che dice addirittura 'non chiamatemi per nome ma dottore, perché io sono laureato'. Sei dottore, bravo, ti sei potuto laureare bravo, in Italia molta gente la laurea non se l’è potuta prendere, io non ho una laurea ma sono arrivata a fare il presidente del Consiglio e vuol dire che puoi arrivare dappertutto anche senza condizioni di partenza che qualcuno ha potuto avere".