Il gioco pubblico in Italia: l'appello di politica e categorie per una riforma con equilibrio
Per iniziativa del senatore Massimo Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro, al Senato della Repubblica si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del libro dell'Avv. Geronimo Cardia, intitolato "Il gioco pubblico in Italia: riordino, questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”. Il libro analizza i principi di distribuzione del gioco pubblico e l'impatto delle normative regionali e comunali sull'ordinamento nazionale. Cardia esamina le evoluzioni e i cortocircuiti istituzionali, proponendo soluzioni per evitare la paralisi delle gare pubbliche per le concessioni in scadenza. Questo lavoro segue l'indagine del 2016 intitolata "La Questione Territoriale – Il proibizionismo inflitto al gioco legale dalla normativa locale”. Il testo fornisce strumenti indispensabili per affrontare la riorganizzazione del comparto. Dopo vari tentativi incompleti, come l'Intesa tra Stato e Regioni del 2017, il riordino è stato recentemente avviato con la Delega Fiscale della Legge n. 111 del 9 agosto 2023, che ha incluso la distribuzione del gioco online. Gli obiettivi sono la tutela dell'utente, la legalità, il gettito erariale, l'impresa e l'occupazione, mantenendo un equilibrio tra concessioni e stabilità del sistema.
Alla conferenza, oltre a Garavaglia e Cardia, hanno partecipato diversi esponenti di rilievo: Tommaso Miele, Presidente aggiunto della Corte dei Conti; On. Andrea De Bertoldi, Componente della Commissione Finanze della Camera; On. Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera (in video); Mario Lollobrigida, Direttore dei Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; Emmanuele Cangianelli, Presidente EGP-Fipe (Confcommercio); Domenico Distante, Presidente SAPAR; Armando Iaccarino, Presidente del Centro Studi AS.TRO (Confindustria); Gennaro Parlati, Presidente ACMI. La moderazione è stata affidata ad Alessandro Bertoldi, Direttore Esecutivo dell'Istituto Milton Friedman.
Garavaglia ha ribadito con forza l'importanza di stabilire regole equilibrate per garantire una concorrenza leale e tutelare le aziende, sia italiane che estere, grandi e piccole. Ha evidenziato che l'equilibrio è essenziale anche tra i prodotti e tra il gioco online e fisico: "Se poniamo in essere regole 'stupide' finiamo col favorire certe aziende a scapito di altre. Ricordo i tempi in cui ero assessore all'Economia della Regione Lombardia e coordinatore della commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni; Pier Paolo Baretta era il sottosegretario all'Economia e alle Finanze ed eravamo arrivati a un passo dal riordino, ma poi saltò tutto. Ora non si parte da zero, anzi, suggerirei di ripartire da quella base, dall'intesa raggiunta nel 2017, lavorarci, con lo scopo di arrivare a un equilibrio senza ipocrisia." Garavaglia ha sottolineato che la compartecipazione degli enti territoriali al gettito del gioco responsabilizza e valorizza il riordino del gioco fisico. Mario Lollobrigida ha criticato il distanziometro per il suo effetto espulsivo e ha proposto di mantenere distanze ragionevoli solo rispetto a determinati luoghi sensibili. Tommaso Miele ha ribadito l'importanza di regolamentare il settore per evitare l'espansione del gioco illegale. Secondo Miele, una corretta regolamentazione è essenziale per garantire benefici economici e occupazionali.
Emmanuele Cangianelli ha sottolineato che distanziometri e limitazioni degli orari sono inefficaci nel raggiungere i loro obiettivi prefissati e generano spostamenti verso l'illegalità. Ha affermato che tutte le imprese che investono nel settore devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a farlo, evidenziando la necessità di un atto politico e legislativo chiaro per l'attuazione della delega fiscale. L'On. Andrea De Bertoldi ha sottolineato che il gioco è una delle principali entrate dello Stato e ha criticato l'atteggiamento populista che spesso accompagna il dibattito sul gioco legale. Ha evidenziato come, senza un quadro normativo chiaro, il gioco illegale prospera: "Il gioco è una delle principali entrate dello Stato. O si ha il coraggio di dire rinunciamo agli introiti del gioco legale, oppure non ha senso fare solo populismo, con il risultato che si fa brindare a champagne l’illegalità. Ce lo insegna la storia, quando la legalità ha grossi limiti l’illegalità brinda. Il risultato è che le ludopatie crescono e lo Stato perde soldi."
Il settore del gioco pubblico in Italia coinvolge varie verticali distributive. La rete di bar, delle sale dedicate e dei tabacchi copre oltre 6.000 comuni, garantendo una vasta presenza di presidi di legalità. Nel 2022, il gettito erariale del comparto è stato di 11 miliardi di euro, con 1 miliardo dal gioco online e 10 miliardi dal gioco territoriale, di cui 5,9 miliardi provenienti dagli apparecchi e slot, maggiormente colpiti da restrizioni di distanziometri e orari. Questa rete non solo distribuisce prodotti di Stato, ma assicura la legalità e tutela gli utenti grazie all'esperienza nel settore. Il comparto impiega 140.000 lavoratori su un totale di 150.000. In conclusione, il libro di Cardia e gli interventi alla conferenza hanno evidenziato unanimemente l'urgenza di riformare il settore del gioco pubblico in Italia, con una regolamentazione che tuteli gli interessi pubblici e privati, garantendo legalità e stabilità economica.